Uras - Sardara ARCHEO CAMPIDANO

Uras - Sardara ARCHEO CAMPIDANO

Tempo fa, visitando il maestoso nuraghe "Sa Domu Beccia", a Uras, vidi un cartello che mi incuriosì: raccontava di un itinerario battezzato "le vie storiche" e prometteva di essere interessante. Da quel cartello nacque l'idea di un'escursione per scoprire quanto aveva da offrire questa zona del Campidano.

 

Così, stabilito il punto di partenza della ciclo-archeo-escursione alla periferia del paese, facilmente raggiungibile dalla SS 131, si incontra subito il primo punto di interesse della giornata, cioè "Sa Domu Beccia". Il monumento è, purtroppo, visibile solo dall’esterno in quanto non messo in sicurezza per una visita, ma giusto per dare un'idea di ciò che è andato perduto per sempre riporto quanto scritto nella pagina dedicata su "Sardegna turismo”: "negli anni 1822-25 con i massi del monumento furono realizzati 15 chilometri di selciato della strada per Oristano". Oltre al nuraghe, il sito archeologico comprende un ampio villaggio solo parzialmente scavato. Vedendo l'area dalle foto satellitari si può avere un'idea approssimativa della sua ampiezza. Infine, alle spalle del nuraghe, non è improbabile la presenza di antica viabilità di epoca romana.

Nuraghe: Coordinate: 39°41'22"N   8°42'36"E
Probabile ubicazione del villaggio: Coordinate: 39°41'20"N   8°42'20"E
Possibile strada romana: Coordinate: 39°41'26"N   8°42'34"E

 

Dirigendosi verso ovest e dopo aver attraversato la linea ferroviaria grazie a un passaggio a livello "campestre", seguendo uno stradello asfaltato si giunge nei pressi del nuraghe Maringianu, celebre per essere stato "in vendita". Si tratta di un nuraghe quadrilobato su cui non si reperisce molto materiale in rete. Secondo una voce che mi capitò di ascoltare durante una visita guidata nel territorio, questo nuraghe era nascosto da una fitta selva di rovi e fichi d'india. Solo in tempi relativamente recenti, nel cercare di liberare il terreno per le coltivazioni, ci si rese conto della sua presenza.
Coordinate: 39°40'53"N   8°41'4"E

 

 

Si sconfina in territorio di San Nicolò d'Arcidano e si costeggia il Flumini Mannu, irregimentato entro capienti argini giungendo a Sa Mitza de Fagoi, luogo di sosta per le genti del luogo o dei viandanti, e ora diventata un'oasi dove ci si può concedere una sosta all'ombra degli alberi.
Coordinate: 39°39'54"N   8°39'22"E

 

 

Si procede verso Sud Est, sempre lungo il corso del Flumini Mannu, e si raggiunge il territorio di Pabillonis. L'attenzione viene catturata da un cartello turistico in cattivo stato che segnala il "ponte della Baronessa", sicuramente facente parte del complesso sistema viario di collegamento che, fin dall'antichità collegava i giacimenti di ossidiana del Monte Arci con l'estremo lembo meridionale del golfo di Oristano. Per inquadrare il contesto geografico siamo sulla direttrice che dalla città di Neapolis porta verso il monte Arci e, soprattutto, Usellus, di cui si è parlato in questa escursione. Non distante troviamo il sito di "Santu Sciori" (san Lussorio) caratterizzato da una piccola chiesa campestre sorta sul sito di un nuraghe complesso e della originaria chiesa avente la stessa intitolazione. Ulteriori informazioni sono reperibili sulla pagina dedicata, messa in rete dal comune di Pabillonis.

Ponte: Coordinate: 39°38'12"N   8°42'17"E

Chiesa campestre/Nuraghe: Coordinate: 39°37'56"N   8°42'41"E

 

 

In territorio di Sardara, e più precisamente presso la località di S.Maria de is Acquas si raggiunge il punto più meridionale di questa escursione. In questa località, nota in antichità con il nome di "Aquae Neapolitane", è possibile che, come altrove, il culto delle acque si sia evoluto arrivando fino ai giorni nostri. La chiesa che da il nome al sito ne rappresenta una possibile testimonianza; secondo alcune fonti il suo impianto risale al XI/XII secolo. L'area adiacente è suggestiva e il vicino boschetto di eucaliptus si presta per una sosta. Sul colle che sovrasta quest'oasi sorgono i ruderi del castello di Monreale, sorto sul confine meridionale del Giudicato d'Arborea. Attorno alle mura, tra l'erba, è possibile identificare le strutture del villaggio fortificato che lo circondava. Pur essendo stato oggetto di restauri, i ruderi non sono visitabili.

Chiesa: Coordinate: 39°36'48"N   8°47'4"E

Castello/Villaggio medievale: Coordinate: 39°35'45"N   8°47'32"E

 

 

Si prende la via del ritorno pedalando sull'asfalto della complanare ovest parallela alla SS 131. La strada scorre veloce in pianura in direzione nord, fino alla lieve salita di Serra Neula, in territorio di Mogoro. Qui, a sinistra della carreggiata, si trovano le omonime grotte, censite nel catasto speleologico regionale. Le grotte, messe in connessione con il vicino villaggio prenuragico di Puisteris (identificato sul lato opposto della SS 131), sono state studiate nel 2000 e il report degli scavi è scaricabile da questo sito web.
Coordinate: 39°38'50"N   8°45'32"E

Sempre lungo la complanare, dopo circa due km., imboccando uno stradello asfaltato sulla sinistra, si giunge alla chiesa campestre di S.Maria Cracaxia.
L'attuale costruzione è frutto dei lavori di ristrutturazione del 1921, ed è ciò che resta di un antico villaggio abbandonato, di cui non esiste testimonianza nei documenti. Tuttavia numerose testimonianze archeologiche nei dintorni testimoniano l'esistenza di una comunità insediatasi in queste fertili campagne.
Coordinate: 39°39'12"N   8°44'42"E

 

 

Prima di affrontare gli ultimi 8 km di asfalto per tornare al punto di partenza, si può effettuare una breve digressione di poche centinaia di metri risalendo il corso del Rio Mogoro fino a ritrovare i ruderi di un vecchio ponte di difficile datazione, testimone della antica viabilità di questa zona.
Coordinate: 39°39'28"N   8°44'48"E

 

 

Dati tecnici

L'escursione, effettuata in mountain bike, misura poco meno di 50 km con un'altimetria modesta (circa 200 metri di dislivello accumulato) su sterrate in buono stato e su asfalto (attenzione ad alcuni tratti che possono risultare trafficati). Come descritto nel testo non mancano le occasioni per effettuare soste, sia per rifocillarsi che per visitare i vari punti di interessere dell'itinerario.

Come di consueto le coordinate sono state estrapolate dal sito wikimapia.org.
La maggior parte dei luoghi visitati sono raggiungibili anche in auto, tuttavia in qualche caso sarà necessario procedere a piedi.
Tramite gli hyperlink è possibile avere qualche informazione supplementare sui vari siti, tuttavia non è stato possibile approfondire gli argomenti in quanto diversi studi non sono stati pubblicati on line, ma solo su riviste specializzate o atti di convegni. Questo è stato uno dei motivi che mi ha invogliato a visitare questi luoghi, vicini a casa, ma per me quasi sconosciuti.