Attorno a Oristano: le chiese romaniche in mountain bike

Attorno a Oristano: le chiese romaniche in mountain bike

Qualche tempo fa, su queste stesse pagine, venne pubblicato un articolo riguardante le chiese romaniche della nostra isola; facendo una breve ricerca su internet è possibile scoprire che alcune di queste si trovano a poca distanza dalla città

 

Così in un bel pomeriggio d’autunno, un po’ per gioco e un po’ per curiosità, sono salito in sella alla mia mountain bike, chiedendomi se fosse possibile disegnare un percorso (una specie di pellegrinaggio profano) per collegare questi monumenti, un itinerario che coniughi, come di consueto, l’attività escursionistica con quella storico/culturale.E poiché stiamo parlando di romanico non si può che iniziare questo “pellegrinaggio” dalla basilica di Santa Giusta, forse l’esempio più luminoso di questo stile della provincia e uno dei più significativi di tutta l’isola; della chiesa, già cattedrale fino al XVI secolo, non è nota con precisione la data di costruzione; si può tuttavia ipotizzare che l’edificazione sia avvenuta nella prima metà del XII secolo.

 

Aggiro la città da est, attraverso la S.P. 70 per Fenosu, passo davanti al rudere di Villa Eleonora, storica dimora del benefattore Vandalino Casu, (importante: Villa Eleonora si trova in un terreno privato, interessato da coltivazioni. L’accesso è vietato e sconsigliato per motivi di sicurezza) e mi immetto sulla ciclabile per Silì fino alla chiesa della Maddalena (già vista in alcune precedenti escursioni), alla periferia dell’abitato di Silì.

 

Attraversato il Tirso procedo sull’argine, parallelo alla S.P. 18, fino alla S.S. 131 che, in quel punto, è sopraelevata e divisa in due carreggiate, tra le quali è facile individuare un sentiero sterrato che procede in direzione nord. Dopo poche centinaia di metri, alla mia destra, si apre un passaggio per l’accesso a uno stradello che conduce sino alla chiesa campestre di San Ciriaco, alla periferia di Siamaggiore, altro luogo già raggiunto nella escursione già menzionata.

 

Procedendo parallelo alla S.P. 9 giungo a Solarussa dove, di passaggio, mi concedo delle “variazioni sul tema”, transitando davanti alla chiesa delle Grazie, alla parrocchiale di San Pietro e all’attigua Chiesa delle Anime, così chiamata in quanto adiacente all’antico cimitero del paese; recentemente questo sito è stato oggetto di scavi per il suo recupero e valorizzazione.

 

Bastano poche centinaia di metri per chiudere la parentesi e immergersi nuovamente nel romanico: alla periferia di Solarussa in direzione Zerfaliu, sopra un poggio, sorge la suggestiva chiesa dedicata a San Gregorio, edificata presumibilmente nel XII o XIII secolo, su un preesistente luogo di culto e oggetto di scavi e di studi a fine XX secolo.

 

Torno sull’argine e procedo in direzione nord est fino alla periferia di Zerfaliu dove raggiungo un’altro piccolo gioiello del romanico, anche questo già visto nel corso della sopraccitata escursione.: la chiesa di San Giovanni. Di questa chiesa, di dimensioni contenute, colpisce l’evidente ampliamento cui fu sottoposta, facilmente individuabile osservando la facciata, nonché il decentramento dell’asse ingresso-abside.

 

Come di consueto si forniscono alcune informazioni utili per chi fosse interessato alla visita ai monumenti raggiunti durante l‘escursione. Il giro in bicicletta misura circa 40 km (l’itinerario da me seguito è indicativo) su fondo sterrato e asfalto, senza asperità e tratti tecnici. Tuttavia durante la pedalata si percorrono strade soggette a traffico automobilistico e centri abitati, pertanto è necessario attenersi alle norme del codice della strada. Poiché alcuni degli stradelli transitano nei pressi di aziende o sono praticati anche da bestiame al pascolo occorre prestare attenzione per la eventuale presenza di cani al seguito delle greggi.
Ad eccezione del sito di Villa Eleonora tutti gli edifici sono raggiungibili (anche se non tutti visitabili) con una normale autovettura e si trovano all’interno dei centri abitati o nelle immediate vicinanze; per questo motivo si è ritenuto che non sia necessario fornire le coordinate. Per raggiungere il sito di San Gregorio occorrerà camminare per poche decine di metri (vedi foto allegata).
Infine, per approfondimenti e informazioni, sono stati inseriti nel testo alcuni link.
Le foto a corredo fanno parte dell’archivio personale dell’autore.

Sono sulla via del ritorno, lungo l’argine, per una tranquilla pedalata che mi riporterà nel territorio comunale di Oristano; grazie a uno stradello sterrato arrive alla frazione di Massama dove incontro l’ultima chiesetta risalente al romanico di questo mio breve giro: l’Oratorio delle Anime, sicuramente edificata nell’alto medioevo lungo quella che la tradizione riconosce come la “via maxima” romana che collegava la città di Tharros agli altri centri della romanità.