Cattedrale di Santa Maria Assunta. Foto di Gianfranco Casu_SarGea. ©Archivio Fotografico MuseoOristano

RINTOCCHI BRONZEI: LE CAMPANE DI ORISTANO_01

Recentemente ci siamo già occupati di una delle campane più antiche della nostra Isola ovvero quella ad uso civico che si può ammirare quanto si effettua una visita alla Torre di Mariano II di Oristano. Questa volta, traendo spunto da un interessante contributo della studiosa della Soprintendenza di Cagliari e Oristano Lucia Siddi andremo a conoscere altre campane che si trovano questa volta negli edifici chiesastici cittadini.

Iniziamo un viaggio che ci farà conoscere, anche se non sempre con puntualità, 16 edifici chiesastici della città e 36 campane in essi presenti; purtroppo non in tutti i luoghi sacri è stato possibile effettuare una esatta ricognizione onde riportare le misure e le eventuali iscrizioni presenti.

Cominciamo il nostro itinerario “campanario” dalla chiesa più importante della città, la Cattedrale, nella quale troviamo anche il numero più cospicuo di campane, ben nove esemplari, 7 situati nella torre campanaria, 1 all’interno della chiesa e l’ultimo nel campaniletto a vela che si erge sul lato destro del coro, visibile solo dai tetti dell’edificio.

Dei sette bronzi ubicati sulla torre campanaria, il più antico è datato 1426 dalla bella, ma purtroppo, rovinatissima iscrizione in maiuscola epigrafica tardo medievale che recita: MCCCCXXVI HEC. CA(m)PANA MA(n)DAVIT ET ORDINATI(b) FIERI M(agnificus) EGREGIUS D(ominus) O(mni) P(oten)S LEONARDUS P(ri)MUS MAR/CHIO CIVITATIS ARESTANI ET COMES GOCIANI NEC NON P(er)MICTE(n)TE REVERE(n)DIS(sim)O D(omi)NO ELIA MISA(ri)CO(rd)I(a) DIVI(n)A/TIREN(se) ET ARBOREN(se) ARCH(iepisco)PO F. M(e) F(ecit).

La campana, quindi, venne commissionata da Leonardo Cubello (1362-1433 ca.), marchese di Oristano e conte del Goceano, pronipote del giudice d’Arborea Ugone II, che per volontà del popolo aveva retto il giudicato dal 1409 al 1410. Nell’iscrizione non viene citato il nome del Maestro che la fuse. L’iniziale F è insufficiente a scoprire nome, cognome, patria e luogo di fusione della campana. Alta 84 centimetri, ha un diametro massimo di 92 centimetri ed è posizionata davanti alla monofora che si apre nel lato sud della cella campanaria.

Nel 1707, Raphaele Scarpinaro, o Scarpinati, già noto per aver realizzato nell’Isola diverse altre opere come altre campane presenti nel Duomo di Ales e nella chiesa di San Michele a Cagliari, rifuse una antica campana del 1611, come si evince dalla seguente iscrizione che, a causa della posizione, diventa impossibile leggerla per intero: +VISCONTE DE BASSO HEC CAMPANA…/ANNO 1707 FACTA FUERAT ANNO 1611…/ + GUBERNANTIBUS ILL.mis D.nis D.no FRAN.co MASONES…/ + RAPHAELE SCARPINARO RENOVATA EST IN HONORE.m B. e MAR…/

L’opera è collocata nella monofora a est, misura 71 centimetri di altezza per 117 centimetri di diametro ed è decorata con una croce e con la Madonna col Bambino in rilievo. Nella parte inferiore si legge ancora Campana Horologialis.

Al centro della cella campanaria è collocata la campana più grande (cm 124 di diametro per 103 di altezza) fusa, ancora una volta, dal maestro siciliano Scarpinati. Nella parte alta del bronzo si legge:

"+ HOC CYMBALUM FACTUM DIE OCTAVO MAY 1720 SEDE ARCHI.PALI VACANTE ET IN HONOREM B. MARIAE V./ + ET S. ARCHELAI + DICATUM ECCLESIAM ET DIECESIM ARNOREN DECANO ET ARCHYPRESBITERO PETRO FRANCISCO / MARRAS VIC.o CAPITVLARI FELICITER REGEVIT ARTIFICE SICILIANO RAPHAEL SCARPINATI; nel collo: + MATER MISERICORDIAE TV NOS AB HOSTE PROTEGE ET HORA MORTIS SUSPICE" - in basso: VOCO CONGREGO CLERUM DEFVNCTOS PLORO NIMAVM FESTAQUE HONORO.

Nello stesso anno viene fusa anche la campana posta all’interno della cella, verso la monofora che si apre ad oriente. Nell’iscrizione che corre in alto, su due registri, si è potuto rilevare solo: FACTA ANNO 1720 DIE SEXTA IVNI…TVS A …FVLGVRE TEMPESTAE…/…ET DEFENDA…; al centro O(ra) P(ro) N(obis) VIRGO CLEMENET – O.P.N. VIRGO POTENS – O.P.N. VIRGO…O.P.N…Tra le decorazioni in rilievo si è individuato la Madonna del Rosario e Cristo in croce.

Accanto a questo esemplare ne troviamo un altro di dimensioni più ridotte (cm.  52,5 di diametro per 42 c. di altezza) che riporta solo la data MDCCCV, 1805, e l’invocazione ORA PRO NOBIS.

La campana più piccola misura c. 42 di diametro per 33 c. di altezza e non è datata.

Ricerche più approfondite su Francesco Porzela o Porcella, citato nell’iscrizione R. FRANC.sco – S. CLARA O.P.N. potrebbero aiutare a data l’opera.

La campana più recente è posizionata a nord-est e misura 68,5 centimetri di diametro per una altezza di 63 centimetri e venne realizzata nel 1858 dalla ditta tempiese di Giorgio Muzzu che rifuse un esemplare più antico: IN HONOREM DEIPARAE VIRG(inis) ANNUNCIATAE CAPITULUM ARBORENS/REFUNDERE FECIT ANNO MDCCCLVIII/GEORGIO MUZZU TEMPLENSI ARTIFICE.

Nel piccolo campanile a vela che si erge sul fianco destro del coro della Cattedrale si trova una bella campana datata 1771, riccamente decorata con croci, motivi vegetali, Cristo in croce e con l’immagine di Maria Vergine e il Bambin Gesù. Quest’ultimo viene raffigurato in modo inconsueto: rivolge le spalle alla Madre che lo sorregge con il braccio sinistro ed appare di profilo. Anche la data, situata nella parte superiore del bronzo, presenta una incongruenza: la lettera T che è posta dopo le centinaia (MDCCTXXI) si ritiene possa essere interpretata colo come L che equivale a 50. Evidentemente l’artefice non conosceva molto bene la numerazione romana.

All’interno della Cattedrale si conserva l’ultimo esemplare che è ubicato nel transetto destro, presso la porta che conduce alla sagrestia: alto 20 centimetri per 17 centimetri di diametro, è decorato da un crocefisso in rilievo e, su due registri, si legge + S. MARIA ORA PRO NOBIS/ + ANNO DOMINI 1717.

Bibliografia:
Lucia Siddi. Le Campane di Oristano in Biblioteca Francescana Sarda anno 2000, anno IX.