Archeo Bike in Paulilatino

Archeo Bike a Paulilatino

Dopo un’estate difficile, funestata dagli incendi che hanno devastato il territorio oristanese, è arrivato il momento di ricominciare con le nostre archeo-escursioni alla scoperta di siti e monumenti più o meno noti del circondario. Sarà una lunga "escursione" virtuale in un territorio ricchissimo di testimonianze del passato.

 

Il punto di partenza dell’escursione è il paese di Bauladu: fanno parte dell’itinerario anche i due siti di Santa Barbara de Turre e di Zinnuri di cui si è parlato in occasione di un precedente articolo (clicca qui per leggerlo).

Dopo questa prima visita si percorrerà la vecchia S.S. 131, raggiungibile dalla Zona Artigianale del paese, posta oltre il cavalcavia sulla nuova arteria stradale a 4 corsie; si pedala per 3 km. sotto gli alti pini che bordeggiano l’antica arteria su un asfalto ormai in pessime condizioni risalendo il corso del Rio Pizziu che sarà necessario guadare per visitare il Nuraghe Crabia, la cui peculiarità è quella di possedere due rampe di scale: una per il piano superiore e una che conduce a un piccolo ambiente, forse un ripostiglio.

Coordinate: 40°2'32" / N 8°41'28"E

 

 

Procedendo sempre lungo la ex S.S. 131 per ulteriori 3 km in direzione nord est, si passa sotto il viadotto su cui corre l’attuale 4 corsie, si lascia a destra la vecchia cantoniera di Paulilatino (siamo appena entrati nel territorio comunale di questo paese) fino a raggiungere un incrocio in salita alla propria destra.

La pendenza è decisa, ma il tratto da percorrere è breve e la fatica è presto ripagata: dopo aver superato un passaggio a livello "campestre", si può visitare la tomba dei giganti di Mura Cuada, fortunatamente risparmiata dalla linea ferroviaria che passa solo a pochi metri dal monumento. La tomba è del tipo "a filari", in ottimo stato di conservazione.

Poco distanti sono presenti testimonianze dell’omonimo nuraghe e di un villaggio.

Coordinate: 40°2'23"N / 8°43'1"E

 

 

Tornati su "asfalto" e procedendo in direzione nord per 2 km. si guada per la seconda volta il Rio Pizziu all’altezza del sito di Santa Cristina, per addentrarci sull’altopiano di Abbasanta, dove si svilupperà il resto dell’escursione.

Grazie a una serie di stradelli sterrati si raggiunge la S.P. 17 (Paulilatino-Milis); svoltando in direzione Paulilatino, dopo circa 500 metri, alla propria sinistra è possibile riconoscere la sagoma del nuraghe Ortei.

Il monumento risulta semi coperto dalla vegetazione e parzialmente interrato, rendendone incerta la lettura; sull’architrave si notano due curiose scanalature.

Coordinate: 40°4'34"N / 8°43'28"E

 

 

Lasciatoci alle spalle il nuraghe Ortei, si percorre un altro stradello sterrato di collegamento tra la S.P. 17 (Paulilatino-Milis) e la S.P. 11 (Paulilatino-Bonarcado) dove si trova l’indicazione per raggiungere il clou dell’escursione: la visita al nuraghe Lugherras. Dei 100 e più nuraghi di cui si compone il territorio di Paulilatino, il Lugherras è forse il più noto, sia per la sua monumentalità, sia perché indagato dal Taramelli a inizio XX secolo.

Come indicato nel link, il nome del nuraghe sarebbe dovuto al gran numero di lucerne ritrovate durante gli scavi. La torre centrale infatti, fu trasformata in un tempio già in epoca punica, destinazione d’uso che è proseguita in epoca romana.

Oltre ai link proposti, su internet sono disponibili altri siti che parlano di questo straordinario monumento.

Coordinate: 40°5'52"N / 8°42'50"E

 

Appena 600 metri a nord ovest dal Lugherras, in linea d’aria, è visibile ciò che resta delle sepolture di Bidili Pira, due tombe di giganti in cattivo stato di conservazione; una delle due conserva la parte inferiore della stele.

Non esistendo una via diretta di collegamento tra il nuraghe e le tombe, per una eventuale visita sarà necessario raggiungere la S.P. 65 (Santulussurgiu-Paulilatino), svoltare in direzione Santulussurgiu; dopo circa 700 metri, si svolta su una sterrata sulla propria sinistra, seguirla e affidarsi al proprio navigatore GPS per individuare il sito.

Coordinate: 40°6'6"N / 8°42'38"E

 

 

A circa 700 metri a nord est, sempre in linea d’aria, si trova un altro punto di interesse costituito da una tomba (pressoché illeggibile) e da alcuni betili, uno dei quali riutilizzato come abbeveratoio: si tratta del sito denominato “Perdu Pes”; anche in questo caso, non esistendo una via diretta per raggiungere il sito, per l’eventuale visita sarà necessario raggiungere la sopra citata S.P. 65, svoltare in direzione Paulilatino e, dopo circa 400 metri, imboccare la sterrata che si apre alla propria destra e affidarsi al proprio navigatore GPS per raggiungere il sito.

Coordinate: 40°6'3"N / 8°43'21"E

 

 

Siamo sulla via del ritorno, ma prima di abbandonare Paulilatino e il suo territorio ricco di testimonianze archeologiche è doveroso segnalare gli ultimi punti di interesse (opzionali).

1) il sito di Goronna è una necropoli composta da 5 tombe di giganti situata a circa 2 km dal centro abitato; le tombe furono segnalate già dal Lamarmora nel 1840 e scavate alla fine del XIX secolo dal Quintavalle. L’accesso è segnalato da un cartello sulla S.P. 11 e indica un sentiero che, dopo aver attraversato terreni privati, conduce sul tavolato che ospita le tombe.

Coordinate: 40°5'5"N / 8°44'14"E

2) La domus di “Su Ladere” è ubicata alla periferia del paese, all’interno di un terreno incolto e circondato da case tra la via San Lucifero e la strada “Su Ladere” (oggi via Carlo Alberto), in buono stato di conservazione e meritevole di una sosta

Coordinate: 40°4'59"N / 8°45'33"E

3) A breve distanza dalla tomba (poco meno di 500 metri circa), attraversando Via della Libertà si giunge nell’area antistante le ex casermette e adibita a galoppatoio comunale. Qui, semi nascosto dall’edificio che ospita la locale sezione della croce rossa emergono i ruderi del nuraghe Putzu Pili, un monotorre parzialmente crollato e interrato.

Coordinate: 40°5'10"N / 8°45'51"E

4) Nella piazza centrale del paese sorge la caratteristica fontana di Su Cantaru Mannu, costruita nel 1868 per l’approvvigionamento idrico degli abitanti. La statua posta sulla sommità del monumento indica la direzione della sorgente che alimenta la fontana.

Coordinate: 40°5'2"N / 8°45'50"E

 

Dalla periferia di Paulilatino è possibile raggiungere il già citato sito di Santa Cristina e da qui ritornare a Bauladu, punto di partenza dell’escursione, tramite la strada già percorsa all’andata.

Per pura e semplice praticità non si sono previste soste né al celebre pozzo sacro, né al museo di Paulilatino che custodisce importanti testimonianze etnografiche del recente passato. Qualora il tempo e la curiosità prevalessero sulla stanchezza è consigliabile una visita a entrambi i siti.

Il percorso può essere modulato in lunghezza a seconda delle proprie possibilità, presentando due comode "vie di fuga" in asfalto per il rientro a Paulilatino (le due provinciali da attraversare) e da qui a Bauladu tramite l’itinerario descritto. Anche i tempi di percorrenza varieranno in base alle stesse variabili. Il fondo stradale è per lo più formato da sterrate pedalabili con qualche tratto sconnesso e da qualche chilometro in asfalto; come sempre si raccomanda la necessaria prudenza, soprattutto sull’asfalto e all’interno dei centri abitati. Le pendenze sono limitate all’ascesa e alla discesa dall’altopiano, alla portata di un biker con un buon allenamento.

 

 

Qualora si optasse per una lunga percorrenza si potrebbe ipotizzare un impegno di 6/8 ore: come si usa dire in circostanze simili "si raccomanda autosufficienza idrica e alimentare.

Alcuni dei siti non sono facilmente raggiungibili a bordo delle autovetture, per altri si dovranno percorrere dei tratti a piedi e saltare dei muretti a secco.

Per chi volesse sapere di più dei siti descritti è possibile cliccare sugli hyperlink disseminati nel testo; purtroppo per alcuni monumenti non sono state trovate informazioni su internet.

Le foto a corredo fanno parte dell’archivio personale dell’autore.