Ponti Mannu
Il Ponti Mannu è da sempre la via di accesso della città da Nord.
Alcuni rinvenimenti archeologici appartenenti ad un ponte di epoca romano-imperiale, andato distrutto nel corso del tempo, riconducono all’antica viabilità del periodo articolata sulla Karalibus-Turrem. Tale arteria viaria attraversa pienamente Oristano, il cui ingresso Nord è garantito dal cosidetto “ponti mannu”. La prima attestazione documentaria della struttura risale al 1310, quando il giudice Mariano III de’ Bas-Serra concede ad alcuni cittadini oristanesi una serie di piccole abitazioni realizzate nei pressi del ponte. Inoltre autorizza l’esenzione dal pagamento di qualunque tributo, a patto che questi vi risiedano con le loro famiglie e si adoperino per la riparazione e manutenzione del ponte. La struttura medievale presenta verosimilmente cinque fornici, ma non si possiedono dati certi sull’ aspetto del ponti mannu medievale. In Età Moderna viene menzionato anche l’attiguo piccolo ponte di “Nuracraba”, dal villaggio omonimo che si trova in prossimità di esso, un centro rurale che viene spopolato progressivamente e definitivamente abbandonato nel XVIII secolo. La strada del ponti mannu ricopre una grande importanza per i traffici commerciali, poiché apre la via verso Cabras, Capo Mannu e le lagune circostanti – ma soprattutto riveste un fondamentale punto strategico dal punto di vista militare. Questo snodo viario conduce direttamente al confine Nord del marchesato d’Arborea, passando per l’importante abbazia di Bonarcado si apre la strada per Macomer e Sassari. L’antico ponte medievale viene abbattuto e sostituito da una nuova struttura in epoca sabauda, e quest’ultima viene a sua volta sostituta da un moderno ponte inaugurato nel 1937. Durante la seconda guerra mondiale, in seguito alla firma dell’armistizio l’8 settembre 1943, il ponte diventa teatro di uno scontro tra le forze italiane e quelle tedesche, che minano il ponte minacciando di farlo saltare. La mediazione degli ufficiali italiani permette di evitare questo grave danno al territorio. Una monografia di recente pubblicazione illustra i fatti relativi a questo episodio. Negli anni Ottanta un nuovo ponte si affianca al preesistente, duplicando e snellendo in tal maniera il traffico dei veicoli lungo tale asse viario che mantiene ancora oggi una grande importanza per i collegamenti regionali su strada.