Scheda: Luogo - Tipo: Monumenti, lapidi e fontane

Cimitero di San Pietro

Cimitero di San Pietro. Archivio fotografico www.monumentiaperti.com

Il Cimitero di San Pietro, realizzato nel 1835, conserva importanti esempi della scultura isolana e italiana del XIX e XX secolo.

Viale Cimitero

 


Lat: 39.896492 Long: 8.588021

Costruzione: XIX Sec. (1800-1899)

Categorie

  • cimitero

Tag

  • sepolture

Il cimitero comunale di San Pietro si trova ai margini della città, una volta che vengono superati  la chiesa di San Martino e l’omonimo ospedale.
Viene edificato e ultimato nel 1835 per espressa volontà dell’arcivescovo arborense Monsignor Bua, in conseguenza delle più stringenti norme che vietano la tumulazione dei defunti nei pressi o all’interno delle chiese cittadine. L’arcivescovo sceglie la località denominata cuccuru de Santu Perdu (letteralmente il “poggio di San Pietro”) appartenente alla Curia Arcivescovile, sul sito della chiesa romanica di San Pietro de Claro, già in rovina nel XVIII secolo.
Attualmente è diviso in due settori. Quello più antico accessibile dall’ingresso principale dove trovano posto, ai lati di un lungo viale di cipressi, le sepolture monumentali e le cappelle delle più illustri famiglie oristanesi, quali: l’arcivescovo Zunnui Casula, Diego Contini, le famiglie Enna e Corrias. L’area è un prezioso scrigno di opere scultoree di rinomati artisti sardi e italiani. Tra questi possono riconoscersi il Ciusa, l’Usai e il piemontese Sartorio, già attivo a Oristano su commissione della Curia Arcivescovile e del Capitolo Metropolitano.
Al primo Novecento appartengono i monumenti con maggiori influenze del Liberty e dell’Art Déco. Alcune sepolture risalgono invece al periodo fascista, come quella del giovane Atzori-Poddighe.