L'altare ritrovato

Primo intervento Restauro porzione inferiore Anno 2014 Una prima indagine stratigrafica ha permesso di individuare le cromie originali e comprendere se le porzioni di modellato in bella arenaria locale erano policromate o solo in pietra eventualmente patinata. Le ridipinture sono state rimosse con impacchi ammoniacali e con EDTAbisodico al 3%. Le scaglie e i sollevamenti di colore sono stati fatti riaderire con iniezioni di ACRIL 33 e maltine consolidanti quali PLM. La pulitura delle porzioni in pietra è avvenuta tramite impacchi acquosi di carbonato d'ammonio di circa 20minuti, per ammorbidire i materiali sovra messi e permettere la loro rimozione a bisturi. Le ridipinture più recenti si sono rimosse con solventi (acetone e alcool benzilico). Tutte le stuccature in malta cementizia sono state rimosse meccanicamente, facendo particolare attenzione alle porzioni più degradate, dove si è eseguito un primo preconsolidamento del materiale lapideo. Le porzioni di altare con presenza di sali sono state trattate con la presenza delle originali cromie presenti in tutta l'opera, nelle decorazioni dei fregi, nei rilievi architettonici aggettanti. Il frontale della nicchia mostrava numerosi rappezzi in intonaco mal eseguiti che nascondevano le originali forme scultoree, l'interno ridipinto con una tempera di scarsa qualità lasciava trasparire dei disegni geometrici. Le pareti verticali in cui erano rappresentati i due Santi, lasciavano intravedere, da alcune lacune, altre scene pittoriche, occultate dalle nuove. Le superfici affrescate dopo un'attenta analisi hanno rilevato la presenza d'importanti sacche di distacco tra intonaco, intonachino e superficiemurale. Le continue infiltrazioni di acqua dal tetto avevano deteriorato e impoverito il legante degli intonaci, tanto da rendere necessario un antico rifacimento di porzione di muratura (fasce perimetrali esterne). Fasi restauro 18

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