L'altare ritrovato

Mensa dell'altare maggiore prima dei lavori nella stessa tecnica a eccezione della presenza di una preparazio- ne di maggior spessore e tenacia, forse dovuta al miglior stato conservativo, essendo meno esposte a umidità di risalita. Sulle porzioni di concio son ben evidenti i segni degli scalpelli usati durante la lavorazione. Tutte le porzioni lapidee sono ancorate alla muratura componen- te la struttura dell'altare con ganci in ferro ben visibili nella parte superiore dellamensa e dei gradoni. Solo le due grandi volute a sfondo del paliotto sembrano ottenute in stucco da presa. I conci perimetrali della mensa sono in pietra arenaria color paglierino, mentre nella parte interna vi è un blocco di pietra calcarea grigia, lisciata per circa 2 cm lungo il lato anteriore che presenta l'incavo per la reliquia arretrato rispetto a quello attuale. Tutto ciò denuncia il recupero e il riadattamento di una mensa preesistente. Le porzioni poste perimetralmente sono ancorate allamensa da ganci di ferro. Il piano della mensa in malta a base di calce e cemento è un rifacimento degli anni trenta in cui è stata inserita la reliquia del santo cui l'altare è dedicato. Certamente un'operazione non coeva, infatti normalmente le mense erano ottenute in pietra e le reliquie sigillate in lastre di ardesia e non di marmo bianco come in questo caso, inoltre la lavorazione del marmo è di chiara fattura meccanica e nonmanuale come gli originali conci. La semplice e bella porzione superiore è composta da una nicchia con due semicolonne rastremate con capitelli pronunciati in foglie 16

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