Sa Pippia de Maju

-  4  - La Fondazione Sa Sartiglia, dal 2019, evoluta nella nuova istituzione Fondazione Ori- stano, fin dalla sua nascita nel 2006, ha finalizzato, così come da Statuto, buona parte delle sue risorse, soprattutto umane, alla valorizzazione culturale della Giostra, ol- tre che alla effettiva organizzazione e promozione dell’evento. La nascita del Centro di Documentazione e Studio sulla Sartiglia, con l’esposizione, prima presso i locali dell’Hospitalis Sancti Antoni e ora presso l’elegante Palazzo Sanna nella via Eleo- nora, con un percorso multimediale e interattivo, ha rappresentato un importante traguardo nel percorso verso una completa musealizzazione della Giostra. Unitamente a questa importante iniziativa, la Fondazione ha voluto da subito im- primere un nuovo impulso nell’ambito della ricerca e dell’approfondimento stori- co, realizzato sia attraverso inchieste sul campo, intervistando anziani oristanesi e protagonisti del mondo della Giostra, sia attraverso la ricerca presso gli archivi storici, finalizzata a una migliore conoscenza della storia della Sartiglia e dei suoi rapporti con le istituzioni cittadine coinvolte, l’Istituzione Civica e i gremi in par- ticolare. Quest’ultima forma di indagine, che ha visto come luogo di ricerca privi- legiato l’Archivio Storico Comunale, grazie al lavoro generoso e appassionato di archivisti e ricercatori, ha offerto una messe straordinaria di documenti, che con- sente oggi di cogliere importanti elementi sulla manifestazione equestre. In questi ultimi due lustri, i frutti di tali ricerche, hanno permesso di riscriverne la storia. I numerosi passi in avanti fatti nella ricerca archivistica e storica, hanno succes- sivamente ispirato gli Uffici della Fondazione, all’attivazione di un nuovo filone di ricerca, sul complesso e variegato mondo della Sartiglia, analizzandone gli ambiti antropologico, etnologico ed etnografico. Tale attività, che ha avuto un suo proces- so di ideazione, elaborazione e di sviluppo, è entrata nel concreto con l’esperienza di tirocinio presso la Fondazione della dottoressa Erika Meles, laureatasi presso l’Università degli Studi di Sassari in Beni Culturali con indirizzo Etno-antropologi- co e Ambientale, alla quale nel 2013 è stato affidato proprio il compito di iniziare un percorso di ricerca e approfondimento sulla Sartiglia. Sono stati numerosi, nel passato così come in tempi più recenti, gli studiosi che si sono cimentati nell’ana- lisi, nello studio e nelle diverse interpretazioni demo-etno-antropologiche della corsa, delle sue fasi e di alcuni simboli. Alla luce dei nuovi percorsi di indagine e di ricerca in questo settore e vista la necessità di riprendere tale filone di studio, si è pensato di ripartire, circoscrivendo un elemento, focalizzando un aspetto, per tentare di offrire nuovi spunti di analisi e interpretazioni. Tale definizione ha por- tato a individuare nel simbolo de sa Pippia de Maju , l’oggetto specifico della ricer- ca dell’allora Fondazione Sa Sartiglia, concertandolo e affidandolo all’autrice della presente opera. La convenzione stipulata nel 2019 tra la Fondazione Oristano e l’Università di Tolosa costituisce il nuovo percorso di ricerca su questo ambito. Oggetto-simbolo specifico di questa indagine demo-etno-atropologica sarà la ma- schera. Il volume “ Sa Pippia de Maju , etnografia di un simbolo della Sartiglia di Oristano”, è il frutto di un lungo e appassionato lavoro di indagine e di ricerca condotto dalla stessa Erika Meles, originaria di Seneghe, e quindi non solo non oristanese, ma PRESENTAZIONE Sartiglia 1955. Il Componidori del Gremio dei Falegnami, Antonino Fiori, effettua la benedizione con sa Pippia de Maju

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