L'altare ritrovato

Lloret, residente in Oristano e quello del 1335 del Giudice arborense Ugone II de Bas–Serra. In entrambi i documenti si stabilivano lasciti a favore della chiesa denominata di “Sancti Johannis de Venis”, alludendo verosimilmente all'antica località in cui si erge l'edificio nota per la presenza di acque risorgive, che ha offerto testimonianze di culto a partire dall'età nuragica. Oggi la chiesa, immersa in un parco alberato, viene aperta in occasione della celebrazione delle feste del gremio e per eventi straordinari. All'interno si trova l'altare maggiore dedicato al patrono San Giovanni Battista, la cui statua, riferibile a bottega locale di scuola sardo-catalana del XVII secolo, presenta negli indumenti indossati dal Santo la tecnica decorativa dell'“Estofado de oro”, utilizzato per risaltare la sacralità delle statue venerate nelle chiese sarde. Nelle cappelle laterali si trovano rispettivamente: sulla sinistra la nicchia che custodisce la statua del Santo Precursore, presumibilmente di scuola napoletana, che durante la ricorrenza della Natività viene vestito a festa, e sul lato destro la statua di Sant'Isidoro agricoltore, di scuola locale, protettore dei contadini, entrambe riferibili al XVII secolo. La campana ottocentesca La facciata principale della chiesa 6

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