L'altare ritrovato

Gli angeli neri Due angeli neri sono l'eccezionale scoperta fatta durante i lavori di restauro dell'altaremaggiore della chiesa di SanGiovanni. Una scoperta importante per la tecnica con cui i dipinti sono stati realizzati, per il significato, ma soprattutto per l'unicità della rappresentazione. Questo ha portato il gremio a commissionare, a un centro specializzato, delle analisi che permettessero di comprendere meglio le anomalie iconografiche legate agli angeli. A tal fine sono stati eseguiti una serie di esami su diversi campioni che hanno permesso di identificare la presenza di vernici protettive o leganti usati nei ritocchi, essendo il dipinto una tecnica mista di affresco e tempera. Gli incarnati sono di difficile comprensione, sembrerebbero di color bruno ritoccato con biacca, forse per dar lumeggiature, che successivamente ha virato nel nero dando un effetto compatto nerastro come si deduce dalle analisi. I prelievi di pigmento sono stati eseguiti sull'ala dell'angelo di destra, sul naso dell'angelo di destra e sulla gamba dell'angelo di sinistra. La biacca a causa della forte umidità della muratura, ha subito una reazione di ossidazione che trasformandosi in Plattnerite (PbO2), le ha fatto assumere il colore nero. Anche nei pigmenti bruno/neri dell'ala dell'angelo di sinistra e panneggio dell'angelo di destra si conferma la presenza di Plattnerite; in particolare in questi strati pittorici è stata evidenzia- ta la presenza di Terra d'Ombra, ciò fa presupporre che la tonalità delle decorazione fosse sul bruno chiaro. Per quanto riguarda le ombre, anche nei campioni prelevati dalle ombre della manica dell'angelo di destra e dalla porzione bruna dei cherubini, si conferma la presenza di Plattnerite, che in un caso risultamiscelata a Terra d'Ombra. L'analisi del pigmento giallo prelevato dal fondo dei cherubini di sinistra ha confermato l'utilizzo di Ocra gialla, mentre per il panneggio del mantello dell'angelo di sinistra è stata utilizzata della Ematite (Fe2O3), questo fa pensare a un affresco con pigmenti stabili. Molto diversa la composizione delle lesene che risulta a base di Gesso, Ocre rosse eNero di carbone. Particolari invece sono le porzioni nere della trabeazione e della porzione perimetrale del timpano, in questo caso intenzionali e dovuti all'uso di nero carbone, particolari ancora da interpretare, non vi sono infatti altri altari simili in cui una colonna sola risulti nera e l'altra bianca e non vi sono esempi di un timpano accoglien- te una sfera nera, forse un eclissi di sole. 27

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