L'altare ritrovato

Lorem Ipsum Al disotto di quest'ultimo si contano altri scialbi o intonachini con diversi spessori e stratificazioni da uno a cinque, tutti apparente- mente non dipinti e tutti a base di calce idrata e sottili, solo alcuni presentano del pigmento al loro interno con frammenti di coccio pesto, (il coccio pesto veniva utilizzato per risanare superfici molto umide). I vari strati potrebbero essere anche una semplice sovrap- posizione d'intonaci necessari a ottenere un supporto idoneo alla pittura. La prima superficie è composta da un sottile intonachino con delle gocciolature rosse, steso su di un arriccio a base di calce e sabbia di media granulosità. Gli angeli sono dipinti ad affresco e tempera, l'angelo di destra si è conservato in buone condizioni a eccezione della grande lacuna d'intonaco che interessa un'ampia porzione della gamba sinistra. La porzione destra dei cherubini, parte alta, risulta un rifacimento, la porzione ridipinta risulta ossidata e di colore più scuro rispetto all'originale. L'angelo di sinistra mostra gli incarnati delle gambe e porzioni delle braccia di colore nero, mentre sono ben evidenti, in bianco, le stuccature su cui sono ricostruiti il volto, l'ala sinistra e la porzione superiore dell'ala destra. Le porzioni di rifacimento di ala sono rifinite con maggior dettaglio e cromia rispetto alle originarie invece solo in nero e bianco. La rimozione delle ridipinture dagli affreschi è avvenuta a secco con bisturi, le porzioni con maggiore coesione e in prossimità di aree molto abrase si sono pulite con l'ausilio d'impacco a base di acqua distillata e carbonato d'ammonio, con la funzione di ammorbidire lo strato di ridipintu- ra, permettendone la rimozione, senza danneggiare la cromia sottostante. Particolare attenzione è stata richiesta dalle numerose sacche di stacco d'intonaco intonachino che hanno Fase di pulitura con i diversi strati pittorici 23

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