La Storia di Oristano - parte 9

La Storia di Oristano - parte 9

La città vista dagli occhi di un viaggiatore del primo Ottocento...

 

Chiese d’Oristano La chiesa cattedrale di antica struttura edificata con bel disegno da Torgotorio arcivescovo e Mariano giudice verso il 1226, fu poi, ed è già un secolo, distrutta, non perché minacciasse rovina, ma perché aveva forme antiche, come si era per la stessa ragione, sessanta anni prima, distrutto l’antico duomo di Cagliari, opera insigne di architettori pisani. Non è dunque, come si pretese, una novità, una smania degli uomini della nostra età di disfare quello che fu bellamente fatto dagli antichi per sostituire strutture mal architettate, molti irregolari e caduche.

La nuova cattedrale in costruzione solida e semplice e d’una capacità considerevole, con un coro ben ampio dietro l’ara massima, due cappelloni e tre cappelle a una ed altra parte del tronco della crociera.

Questa chiesa pontificia ha per titolare la B. Maria Vergine Assunta in Cielo, la quale insieme col patrono della diocesi S. Archelao vedesi rappresentata in un grandissimo quadro sospeso in alto in fondo del coro. Il dipinto è di merito, come pur sono alcune tele che adornano la sacrestia dei canonici.

Le chiese minori dentro le mura sono:

1. San Vincenzo, chiesa nuova fondata in parte sopra l’antica dello stesso titolo, di forma ovalitica con cupola ardita. A questa chiesa è annesso il ginnasio suindicato de’ padri delle scuole pie.

2. La chiesa del Carmine, un po’ elegante nel suo stile barocco, edifizio eretto a spese del marchese d’Arcais D. Damiano Nurra, non meno che il prossimo convento abitato da religiosi carmeliti.

3. San Francesco, fabbrica recentissima sul disegno dell’architetto professor Cima. Presso questo tempio abitano ancora i frati Francescani nelle celle già abitate dai Benedettini.

Nello stesso ha una cappella la confraternita che dicono della Purissima.

4. San Domenico, chiesa uffiziata dai padri predicatori.

5. La chiesa dell’ospizio a Portamari, altrimenti di S. Filippo, presso la quale abitavano già i frati zoccolanti, ed ora sono alcuni sacerdoti della missione.

6. S. Antonio Abate presso l’antico spedale dei frati di S. Giovanni di Dio.

7. La chiesa delle monache di S. Chiara.

8. La chiesa del monistero delle cappuccine.

9. S. Caterina a Porta grande, altrimenti Porta-Pontis, o Porta di S. Cristoforo.

10. S. Saturnino.

11. La Trinità, oratorio di una confraternita.

12. La Maddalena, oratorio parimenti di una confraternita.

13. Lo Spirito Santo, che è pure oratorio di altri confratelli.

Le chiese minori fuori le mura sono:

14. S. Efisio, fabbrica semplice e di buon lavoro.

15. S. Lazzaro.

16. La chiesa dei frati cappuccini.

Chiese rurali:

17. La Maddalena, chiesetta antica dei zoccolanti, e ancora uffiziata dai medesimi.

18. S. Nicolò.

19. S. Giovanni Battista.

20. S. Martino, chiesa benedettina, poi data a frati domenicani, nel convento dei quali fu traslocato lo spedale di S. Giovanni di Dio. Come accennammo.

Campo-santo. Vi si va dalla città in un quarto d’ora per una strada particolare e trovasi in là della chiesa di S. Martino.

Seminario Era opinione degli antichi arcivescovi che in Oristano, dove era pericoloso agli stranieri dimorare nella stagione estiva ed autunnale per la malaria, non si dovesse fondare un seminario per la educazione degli alunni ecclesiastici.

Abbiam notato che in esso erano aperte due scuole, una di filosofia, l’altra di teologia, alle quali si ammettevano anche giovani secolari; or aggiungeremo che l’insegnamento tanto della filosofia quanto della teologia si è fatto più proficuo essendosi aggiunti altri due maestri.

[…] I giovanetti allievi del seminario che imparano la grammatica e le belle lettere vanno al collegio dei padri Scolopi.

A maggior istruzione di quelli che devono dedicarsi la servigio della chiesa si sono stabilite fin dal 1834 scuole di sagri riti e cerimonie, di canto gregoriano e di sacra predicazione.