Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Torre di San Cristoforo

Torre di San Cristoforo. Foto di Gianfranco Casu_SarGea. ©Archivio Fotografico MuseoOristano    

La torre di San Cristoforo o Porta Ponti, detta anche di Mariano II, sorge isolata al centro della piazza Roma, a ricordare il nobile passato della Oristano medievale.

Piazza Roma

 


Lat: 39.905752 Long: 8.591615

Costruzione: XIII Sec. (1200-1299)

Categorie

  • mura | giudice | fortificazione | torre

Tag

  • giudicato | porta ponti | Mariano II | cinta muraria

Apparati di accesso e difesa

La torre comprende diverse strutture e apparati lignei. Un argano posizionato al secondo piano aziona un piccolo ponte levatoio attraverso catene e funi, i cui passanti sono ancora visibili sul retro della torre. Una saracinesca e un alto portone a doppia anta completano il sistema di sicurezza. In effetti questo è il duplice ruolo della torre di Mariano: baluardo difensivo e porta per l’accesso Nord della città. La torre si apre sulla ruga Maista (via maestra), attraversando l’abitato fino alla Porta a Mari, ovvero l’accesso Sud.
La difesa della torre viene garantita dalle numerose feritoie sui lati esposti e dalla caditoia per versare liquidi sui visitatori indesiderati. Oltre a questo è presente un notevole fossato collegato a un sistema di scolo o deflusso delle acque. Alcune ricostruzioni in alzato delle strutture propongono la presenza di un avancorpo o di un barbacane, che insieme alle torrette minori lungo questo tratto delle mura rende inespugnabile l’ingresso della città.
La torre come il resto delle fortificazioni, subisce nel tempo numerosi rimaneggiamenti e riparazioni, evidenziate dai disegni e dalle foto di repertorio di fine Ottocento e dei primi anni del Novecento. A questi si uniscono i preziosi documenti d’archivio. Nel XV secolo, le torri sono interessate da notevoli modifiche. Si aggiungono dei sopralzi con merlatura “a pettine”, portando il corpo di fabbrica da 19 a 28 metri di altezza. Il marchese di Oristano Antonio Cubello stabilisce questi lavori intorno al 1430, quando il fonditore Bernardo Guardia realizza la campana civica posta sotto l’arco del sopralzo. La campana riporta ben 24 invocazioni mariane, a ricordare la protezione della Vergine sulla città di Oristano.

 

La fondazione

La torre di San Cristoforo o Porta Ponti sorge isolata al centro della piazza Roma, ormai slegata dalla sue mura e lontana dal suo illustre passato medievale. La torre viene edificata nel 1290 per volontà del giudice Mariano II de’ Bas-Serra, che decide di innalzare un complesso di fortificazioni per proteggere l’intera città, terminando tale opera solo tre anni più tardi come rivelano le due epigrafi pervenute sino ad oggi. La solida struttura è realizzata, secondo la consueta prassi medievale, con una muratura a sacco in pietrame misto con malta, rivestita esternamente in blocchi di dorata arenaria locale. I metri di alzato fino ad arrivare alla chiave di volta del primo arco, possiedono conci in bugnato simili alle fortificazioni cagliaritane. Il basamento della torre, oggi visibile solo attraverso dei pannelli protettivi in vetro, è ottenuto con grandi blocchi basaltici squadrati e modanati; in basalto sono anche le basi angolari degli stipiti del portale ad arco acuto, smussate con un taglio prismatico tipico delle finiture architettoniche del periodo. La pianta della torre, pressoché quadrata, si apre ad “U” verso l’interno della città. Con la sua muratura di ben 2,70 metri di larghezza, permette alla cinta muraria di innestarsi sui fianchi con uno spessore ridotto, come può notarsi dal paramento oggi lasciato a vista. Al di sopra della muratura a sacco troviamo i piccoli ingressi per il camminamento delle mura collegati al secondo piano della torre.  Sotto l’aspetto storico-artistico, le fortificazioni oristanesi non hanno ancora trovato precisi confronti con altre opere note. Sembrano richiamare in una scala più grande, quelle della città di Iglesias realizzate negli stessi anni, e le torri civiche del centro Italia come: Barbarano Romano, Rieti e Viterbo realizzate anch’esse nella seconda metà del XIII secolo.

Un luogo storico

La torre di Porta Ponti riveste una grande importanza storica perché alcuni episodi della vita trecentesca del giudicato d’Arborea la vedono protagonista. Si ricorda, ad esempio, la visita diplomatica degli ambasciatori del duca Luigi I d’Angiò, giunta a Oristano nel 1378. Prima di poter entrare in città, dal momento che Ugone III è impegnato al fronte nella difesa del regno, gli illustri visitatori devono aspettare almeno un’ora sotto il sole d’agosto prima di poter essere ricevuti. Le guardie aspettano infatti l’ordine del giudice, senza il quale nessuno ha l’autorizzazione di aprire le porte cittadine.
La denominazione di San Cristoforo per la torre appare solamente in documenti più tardi, benché sembri chiaramente attestata la presenza di un retablo con l’immagine del santo protettore dei viandanti. Accanto alla torre sorge nel XVIII secolo la chiesa di Santa Caterina, voluta da Monsignor Nin per accogliere i prelati all’ingresso di Oristano prima di giungere in Cattedrale.
Pressoché identica alla torre di San Cristoforo è quella di San Filippo, purtroppo andata distrutta sul finire del XIX secolo, che costituisce parte del complesso difensivo di San Filippo.

 

ENGLISH - La Torre di San Cristoforo_Porta Ponti

The San Cristoforo tower represents an example of 13th century Romanesque and military architecture. Inside was an inscription testifying to its construction in 1290, under the order of the judge of Arborea, Mariano II de’Bas-Serra, who decreed a new fortification complex in order to protect the city. The structure was built on a basalt stone using a rubble masonry technique with an external layer of sandstone blocks and rose to a height of 19 metres. The square tower opened inward to the city and its 2.70-metre-thick walls allowed it to be integrated into the city walls. Inside, there were openings for the walkways along the walls, embrasures in each side and machicolations for close-up defense. Several hoists and wooden equipment activated a drawbridge with chains and ropes, while a high double door entrance completed the system of access to the city. Such systems underlined the dual role as a defensive bulwark and as a door at the northern access point to the city. The name “Porta Ponti” derives from the fact that it connects Oristano to “Ponti Mannu”, the large bridge over the river Tirso that provided a strategic link to the north-west of Sardinia. In 1430, the marquis of Oristano, Antonio Cubello, began modernization works on the second body of the building, which increased the height of the tower to 28 meters.  He also gave Bernardo Guardia the task of creating a city bell, to be placed under the arch. This bronze piece contained 24 invocations of the Virgin Mary on its surface, asking her to protect the city.

During the Spanish era, the sound of the bell called the Council, signified important liturgical moments or gave warning when the river Tirso overflowed, in order to save the citizens. Such duties were entrusted to an alcalde who often lived inside the tower with his family. During the 18th century, other constructions were built against its walls. These included the church of Santa Caterina, commissioned by Monsignor Nin to house the prelates at the entrance to Oristano.

In 1848, during the First War of Independence, the building was completely overturned in its use to become the Municipal army house for the National Guards.

Following the proclamation by the Kingdom of Italy, the tower became a national monument. For this reason, its complete isolation was designed and carried out, giving the tower its current form. Nowadays, the San Cristoforo – Porta Ponti Tower stands isolated in centre of Piazza Roma. It has been distanced both from the city walls and from its original use, to become one of the most important symbols of Oristano.

 

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