Il Palazzo degli Scolopi

I PALAZZI DI GOVERNO CITTADINO

I Palazzi storici delle città oggi destinati a funzioni aministrative, sede dei Servizi alla cittadinanza, dell'Area economico-finanziaria, del Consiglio e dell'Archivio.

IL PALAZZO DEGLI SCOLOPI

La chiesa e il convento di San Vincenzo, oggi sede del Comune di Oristano, furono fin dal XVII secolo sotto la cura dei Padri Scolopi, da cui il Palazzo prende il nome; si trova all’angolo tra la Piazza Eleonora e il Corso Umberto I (la via Dritta degli Oristanesi).

Le prime notizie storiche che testimoniano l’esistenza del complesso risalgono al 1535 e sono tratte dai verbali delle riunioni consiliari.

Nel 1650 circa i Gesuiti avevano cercato di aprire una scuola ad Oristano attraverso i finanziamenti dal ricco commerciante oristanese Michele Pira; essi si erano stabiliti in un vecchio monastero presso la chiesa di San Vincenzo, oggi incorporata nell'attuale Palazzo Comunale e utilizzata come sala del Consiglio Civico. Il 17 Luglio 1681 sorsero le scuole Pie curate dagli Scolopi.. La scuola occupava il piano inferiore del convento, attiguo alla chiesa di San Vincenzo. Nel 1866, anno di soppressione degli ordini religiosi,  le scuole furono chiuse e i beni in esso contenuti furono incamerati, prima al Regno d’Italia poi dallo Stato Italiano. Esso fu quindi riconvertito per dare luogo ad un Regio Ginnasio (dedicato poi a Salvator Angelo De Castro). Questo, diviso in cinque classi, fu sempre fiorente e numeroso, giacché era frequentato da giovani studiosi del Campidano e dei paesi più lontani.

Alcuni degli nostri concittadini più maturi ricordano questo bel palazzo anche come sede del Tribunale.

Attualmente in esso trovano sede l’aula consigliare o dei Quattro Evangelisti per via delle grandi statue mutili che si trovano entro le grandi nicchie perimetrali e che assistono ai lavori degli amministratori civici.

Ai piani superiori trovano sede molti degli uffici amministrativi

 

IL PALAZZO CAMPUS COLONNA

Il Palazzo Campus Colonna è uno storico edificio signorile acquisito solo in tempi recenti dalla Amministrazione Comunale. Dell’edificio originario, dalla modesta architettura, si mantengono   solo  le ampie finestre con i decori neo-classici della facciata principale

L’ampio ingresso con la bel vano scala di accesso per il piano superiore è abbellito da due grandi dipinti raffiguranti i reali d’Italia, Vittorio Emanuele e Carlo Alberto, ad opera dei pittori di metà Ottocento  Marghinotti e Caboni.

Altri pregiati dipinti trovano collocazione all’interno del Palazzo; prestigioso è quello che impreziosisce la grande sala della Giunta; La Sagra del Cristo di Carlo Contini e La Fiera di Santa Croce di Antonio Corriga.

L’arredamento della sala della Giunta comprende pregiati mobili d’epoca provenienti dalla eredità Molino, tra i quali merita particolare attenzione l’armadio realizzato artigianalmente utilizzando come ante i pannelli di una antica porta. Altro gioiello è la mazza cerimoniale in argento sbalzato realizzata dagli argentari sassaresi Del Piano e Frigado e datata 1651.

Nei locali del Palazzo trovavano collocazione una ampia rassegna di dipinti realizzati da artisti che hanno fatto la storia del Novecento sardo come Antonio Ballero, Mario Delitala, Carmelo Floris, Foiso Fois, Pietro Antonio Manca; attualmente essi danno prestigio all’esposizione permanente della Pinacoteca Comunale intitolata a Carlo Contini.

 

IL PALAZZO DI CITTA’

L’edificio posto all’angolo tra la Piazza Eleonora e la Piazza Martini (la Piazza Tre Palme degli Oristanesi) è oggi sede dell’Ufficio Tecnico ma, a partire dalla fine del XV secolo, esso fu l’antico palazzo di città ovvero la Casa del Consiglio.

Prima della costruzione di questo palazzotto le riunioni consiliari si tenevano nella chiesa di San Vincenzo. All’interno dell’edificio una iscrizione datata 1563 ricorda la sua inaugurazione.

Numerosi sono i documenti che ricordano come il palazzo fu costruito all’attraverso l’acquisizione di terreni di proprietà di privati cittadini.

Per l’abbellimento interno, e per celebrare il passaggio a Città Regia di Oristano, nel 1564 fu stipulato un contratto con il pittore cagliaritano Antioco Mainas, della scuola di Stampace di Cagliari, per la realizzazione di un grande retablo (dipinto su legno) che raffigurava i Consiglieri per l’anno 1565 (data riportata nello scomparto centrale ora allogato presso l’Antiquarium Arborense); la Madonna in trono è venerata dai Cinque Consiglieri in carica vestiti della loro toga su cui sono riportati i loro nomi.

Della costruzione originale purtroppo ci rimangono solo i due elementi citati in quanto nel 1873 il paramento murario della facciata cedette e fu riedificata nel stile neo-classico che possiamo ammirare adesso.