Monumenti Aperti Oristano 2018

Monumenti Aperti Oristano 2018

Il 12 e 13 maggio Oristano riapre le porte a Monumenti Aperti, la manifestazione dedicata alla promozione e valorizzazione dei beni culturali in Sardegna.

Monumenti Aperti 2018

Almeno 15 mila persone hanno affollato la città per la decima edizione oristanese di Monumenti Aperti.

Accompagnati da un esercito di studenti e volontari, tantissimi oristanesi e turisti sono andati alla scoperta dei monumenti e dei siti culturali aperti per l’occasione. I registri presenti nei siti, ma ancora di più le sale affollate, le piazze invase e le file davanti ai monumenti così come il clima di interesse e partecipazione testimoniano il successo della manifestazione.

Nel fine settimana del 12 e 13 maggio la risposta è stata ancora una volta eccezionale, con le punte massime di presenze che si sono registrate sabato, mentre domenica, probabilmente per il maltempo e per la chiusura di alcuni monumenti (dovuta a cerimonie religiose come nel caso della Cattedrale), c’è stato un dato leggermente inferiore.

Trai 57 siti culturali aperti il pienone lo ha fatto il Palazzo arcivescovile, con oltre 900 visitatori, e Palazzo De Castro con il giardino da cui si vedono le antiche mura giudicali. Grande l’interesse per il Centro di documentazione della Sartiglia, per la mostra sulla ceramica, per il Museo diocesano, per le iniziative realizzate dall’Archivio storico e per l’antica Reggia dei Giudici d’Arborea che dopo il trasferimento del carcere suscita sempre grande curiosità.

Molto positivi i primi riscontri al progetto MuseoOristano con il varo del nuovo spazio web interamente dedicato al sistema dei beni culturali oristanesi. Il lancio del portale è stato accompagnato dalla presentazione itinerante del progetto. MuseoOristano è un museo virtuale e diffuso, che raccoglie, conserva e aggiorna la conoscenza della città, un portale d’accesso a tutte le informazioni sui beni culturali della città, sui luoghi, la storia e le persone che li hanno abitati, in un percorso storico e contemporaneo proiettato verso il futuro.

“Al successo della nuova edizione di Monumenti aperti hanno contribuito in maniera determinante circa 1400 tra studenti e volontari delle associazioni culturali e di volontariato – osservano il Sindaco Andrea Lutzu e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. A loro va il nostro sentito ringraziamento per aver saputo offrire ai visitatori competenza e simpatia, riuscendo a soddisfare quel bisogno di conoscenza e di cultura sempre più diffuso anche a Oristano. I risultati ottenuti da questa esperienza sono davvero molteplici, a partire dalla migliore conoscenza e consapevolezza per gli studenti delle nostre scuole, giovani cittadini di Oristano, dell’importanza storica e culturale dei monumenti della nostra città e del suo territorio. L’accompagnamento alla conoscenza dei monumenti ha rappresentato la voce della città che parla di sé e della sua storia non solo ai visitatori ospiti ma agli stessi cittadini, che hanno potuto conoscere e talvolta scoprire le bellezze e le curiosità del nostro straordinario patrimonio culturale”.

Il tema. Cultura - Patrimonio Comune

L’Unione Europea ha designato il 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale. Nella riflessione sul Patrimonio, assume un valore centrale il concetto di diversità, che determina il panorama ricco e variegato dei nostri paesi, delle nostre città, dei nostri paesaggi naturali e antropizzati. All’interno di questo orizzonte, Monumenti Aperti costituisce oggi un valore aggiunto, con una prospettiva che nella storia della Sardegna, nel suo patrimonio materiale e immateriale, mette l’accento sull’identità come luogo di intersezione di civiltà, come mescolanza di lingue e tradizioni. Patrimonio e identità, dunque, concepiti come continuamente aperti nel passato, nel presente e nel futuro alle contaminazioni da cui derivano opportunità e possibilità di sviluppo. Quel patrimonio materiale e immateriale, che Monumenti Aperti ha raccontato negli ultimi vent’anni e che può essere ri-raccontato in prospettiva rinnovata per contribuire a cambiare il modo in cui le persone guardano a sé stesse e agli altri, per rafforzare l'idea di inclusione e rendere esplicita la diversità nella storia passata, educando alla convivenza pacifica come risultato di un impegno rivolto all'accoglienza e alla comprensione reciproca.