Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Tratto di mura medievali (Sant’Antonio/via Cagliari)

Tracciato Mura Medievali - Sant'Antonio/via Cagliari

Alcuni tratti della cinta muraria medievale, scampati alle ingiurie dei secoli, sono oggi ancora visibili dalla via Cagliari

via Cagliari / via Sant’Antonio


Lat: 39.904305 Long: 8.588742

Costruzione: XIII Sec. (1200-1299)

Categorie

  • torre | edificazione | porta | fortificazione | mura

Tag

  • cinta muraria | San Mauro | arco

Inglobati tra un cortiletto interno ed alcune piccole abitazioni private per un lungo periodo, sono oggi visibili tra la via Sant’Antonio e la via Cagliari alcuni tratti della cinta muraria medievale della città. Un altro ampio tratto sito lungo la via Cagliari, lambisce l’area occupata dal Seminario Arcivescovile di Oristano, in parte edificato col materiale di recupero delle fortificazioni tardo-duecentesche.
Il tratto prospicente l’antica facciata della chiesetta di San Mauro, per quanto rimaneggiato, mostra le caratteristiche comuni all’intera opera difensiva di Oristano, voluta dal giudice Mariano II de’ Bas-Serra: una muratura a sacco in pietrame e malta rifinita esternamente in blocchi squadrati d’arenaria, con un robusto basamento in pietra basaltica.
Sono evidenti le modifiche e i risarcimenti praticati su questo tratto di mura, già in rovina nel corso del XVI secolo. Sul fianco che si apre attualmente sulla via Cagliari, è ancora leggibile l’imposta di un arco in laterizi. Secondo alcuni studi, questo arco sarebbe stato parte di un ingresso cittadino, opposto a quello ad Est del baluardo di Portixedda. Una vasta nicchia ad arco ribassato si apre nella parete interna, ma la sua funzione non è oggi ancora chiara. Sotto il livello dell’attuale piano di calpestio è possibile riconoscere le fondazioni della struttura, con quelli che si configurano come i resti di un canale di scolo delle acque.
Il largo tratto del cortile del Seminario non permette invece particolari analisi, poiché privo di elementi distintivi oltre a quelli comuni al resto delle fortificazioni. È infatti assente qualunque accenno di torrette, postierle o altre opere medievali.

 

Porta San Mauro

Gli accessi alla città di Oristano vengono progettati dal giudice Mariano II de’ Bas-Serra alla fine del XIII secolo, sulla base di un sistema di quattro ingressi orientati secondo i punti cardinali. Tali varchi vengono difesi da una robusta cinta muraria che li unisce e circoscrive l’intero perimetro della nuova città che deve sorgere secondo la volontà del sovrano arborense. Per quanto concerne l’ingresso Ovest della città, non sono pervenuti documenti di epoca medievale che ne attestino il toponimo e l’utilizzo. Pertanto è necessario attendere il XVI secolo per apprendere che questo viene garantito da una  porta minore detta puerta de Ponente. L’opera è composta da una muratura a sacco con pietrame e malta,  rifinita all’esterno con conci in arenaria. Un arco a sesto ribassato sostenuto da robusti stipiti bloccano un portone ligneo a due ante e saracinesca, che occorre per chiudere il varco durante le ore notturne a protezione della città. La porta si trova a brevissima distanza dalla chiesa di San Mauro, una piccola struttura mononavata con abside semicircolare risalente alla fine del  XII secolo, dalla quale trae l’altro suo toponimo. La penuria di informazioni su questo varco è plausibile con l’uso specifico del quartiere di Sant’Antonio, ovvero dell’ospedale civico posto nelle vicinanze, e di tutta una serie di altre piccole chiese e oratori limitrofi destinati ad un uso cimiteriale. Grazie alla pianta dell’ing. Rocco Capellino, che nel 1557 presenta un progetto di ammodernamento delle opere di fortificazione oristanesi, è possibile rintracciare un piccolo segno grafico che interrompe la linea delle mura e segnala la porta. Intorno al 1580 l’ingresso viene rinforzato da avancorpi e da un barbacane, e proprio quest’ultimo nel corso del tempo darà alla strada prospiciente il nome di Contrada s’erbacani. Nel 1827 dei lavori di risistemazione stradale portano ad una nuova selciatura ed inoltre alla ricostruzione della porta stessa, evidentemente in forte stato di decadimento. L’ultima attestazione del suo utilizzo pubblico è del 19 gennaio 1838, allorquando il vicerè provenendo da Cagliari entra in città proprio da questo ingresso. Pochi anni più tardi il Consiglio Civico decide di abbattere in quel punto un tratto delle mura medievali per aprire una nuova viabilità verso la Porta Ponti. La porta San Mauro viene inglobata in una nuova costruzione di pertinenza ecclesiastica ed in parte demolita, mentre il suo accesso ormai tamponato viene trasformato nell’ossario della Confraternita della Pietà. Nella seconda metà degli anni Novanta, in seguito ad indagini archeologiche sul sito, la porta San Mauro e il tratto delle mura adiacenti sono state riportate alla luce e restaurate per presentarsi nella veste attuale.

 

ENGLISH - Porta San Mauro

Towards the end of 13th century, the judge Mariano II de’ Bas-Serra designed the access points into the city of Oristano. His designs were based on a system of four entrances, directed towards the cardinal directions. These passages were defended by a solid city wall that linked them together and delineated the whole perimeter of the new city to be built under the order of the Arborea sovereign. There are no documents from the medieval era that provide the name and use of the West entrance. Only in the 16th century was it documented that this access point was provided by a minor door called puerta de Ponente. The building consisted of rubble masonry made from stone and mortar, with an external sandstone layer. An equilateral arch supported by solid doorjambs held a wooden double shutter door with a portcullis, which was used to close the entrance at night to protect the city. The door was located near the church of San Mauro, a single-aisle structure with a semicircular apse dating back to the late 12th century, from which the entrance it takes its other name. The lack of information about this gate is plausible with the specific use of the Sant’Antonio neighborhood, the nearby civil hospital, and of a series of small churches and oratories designed for use as a cemetery. Thanks to a plan by the engineer Rocco Cappellino, who presented a modernization project for the Oristano fortification works in 1557, it is possible to trace a small graphic sign that interrupts the line of the walls and indicates the door. In around 1580, the entrance was reinforced by an avant‑corps and a barbican, which gave the street opposite its name of Contradas’erbacani. Restorative works on the streets carried out in 1827 lead to new paving and the construction of a new door, due to its severely decayed state. The last known evidence of its use dates back to 19th January 1838, when the viceroy arrived from Cagliari and entered the city of Oristano through this entrance. A few years later, the Council decided to demolish a stretch of medieval walls in the same location, in order to open a new road towards Porta Ponti. Porta San Mauro was incorporated into a new construction belonging to the church and was partially demolished, as the reduced access point was transformed into an ossuary for the Confraternita della Pietà. In the late nineties, Porta San Mauro and the adjacent wall section were discovered during archaeological investigations and were restored to their present form.

 

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