Figoli Oristano 1967

L’antica tradizione equestre del Gremio dei Figoli

Oristano, Città della Ceramica, nota per l’antica tradizione della lavorazione della creta è, nel contempo, Città della Sartiglia, a seguito della secolare giostra, una delle più antiche tradizioni equestri che ancora si corrono in Europa. Un filo rosso lega la Città della Ceramica alla Città della Sartiglia: un filo che passa attraverso il Gremio dei Figoli e la sua antica tradizione equestre.

Le giostre e i divertimenti a cavallo sono documentati nella città di Oristano sin dal XVI secolo. L’Archivio Storico Comunale di Oristano custodisce numerose attestazioni dell’organizzazione di diverse forme di divertimento equestre, tutte documentate esclusivamente in occasione di eventi straordinari quali nascite o matrimoni di principi, prima durante i secoli della presenza spagnola, per continuare poi in età sabauda nel XVIII secolo. Nel Cinquecento e nel Seicento, il ruolo di mantenidores, i cavalieri con l’alto compito di guidare i momenti di festa a cavallo, era ricopetto dalle autorità del consiglio civico cittadino, le stesse che disponevano l’organizzazione delle feste. A partire dai primissimi anni del XVIII secolo i gremi, le antiche corporazioni religiose di mestiere, assunsero un ruolo da protagonisti nelle celebrazioni cittadine. Le autorità civiche, dopo aver deliberato l’organizzazione delle feste, usavano invitare tutti sette gremi cittadini a prendere parte alle giornate di festa. Attualmente, grazie al prezioso lavoro d’archivio di Ilaria Urgu, Valter Tomasi e Andrea Sanna, si conoscono numerose attestazioni della presenza dei gremi in queste giornate di festa: tutti partecipano mettendo in scena la propria dimostrazione di festa. Prerogativa equestre del Gremio dei Figoli, registrata in tutte le partecipazioni del gremio agli eventi, sin dai festeggiamenti del 1702, in occasione del matrimonio del sovrano Filippo V con Maria Luisa di Savoia, è la corsa alle alcancias. Si tratta di un divertimento equestre noto, documentato in diverse occasioni nelle città dell’Europa sin dal XVI secolo, dove alternativamente, per gioco e in corsa, coppie di cavalieri lanciano palle di creta, vuote o piene di cenere, a coppie di cavalieri avversari che tentano di ripararsi dai colpi con scudi di legno, facendo infrangere a pezzi sul campo le stesse munizioni di argilla. I figoli oristanesi, artigiani artisti della ceramica, hanno pertanto utilizzato la creta anche per i loro divertimenti equestri. Nella cronaca degli eventi del 1722, celebrati in occasione del matrimonio di Carlo Emeanuele III di Savoia con la principessa Polissena d’Assia, si parla di una nutrita rappresentanza dei figoli i quali, con 24 pariglie di cavalieri, “con varias carreras tirando alcancías”, hanno intrattenuto nella Piazza della Città, un pubblico divertito. Un altro elemento, offerto da questo prezioso documento, è il fatto che, nello svolgimento del gioco equestre, il ruolo di mantenedor, ovvero di capo della corsa, è ricoperto dal majoral, ovvero la massima autorità del gremio.