Mountain Bike in zona rossa

Mountain Bike in zona rossa

La pandemia che ha colpito la popolazione mondiale ha costretto molti governi, in Europa e nel mondo, a varare misure eccezionali per il contenimento del contagio.
In Italia abbiamo avuto un inverno e una primavera scandita dai vari DPCM. Per questo periodo di festività natalizie il copione si è ripetuto, costringendo molti di noi a nuove rinunce; in compenso è possibile praticare attività sportiva (e motoria) considerandola, giustamente, un attività utile e non pericolosa.

 

Nello specifico: "nella “zona rossa" è consentito svolgere l'attività sportiva esclusivamente nell'ambito del territorio del proprio Comune, in forma individuale e all'aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri. È tuttavia possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza."

Ma è possibile conciliare questa opportunità offerta dal DPCM con l'escursionismo in mountain bike e la scoperta di "cose da vedere" attorno alla nostra città? La risposta è "sì"; di certo bisogna dimenticare foreste, sorgenti e nuraghi, ma gli spunti per una pedalata storico/culturale non mancano. (vedi qui e qui)

Analogamente a quel gioco enigmistico in cui unendo i puntini si crea un disegno, cercherò di creare i miei "puntini" per "disegnarmi" un'escursione, quasi del tutto all'interno del territorio comunale di Oristano (e frazioni).

PUNTO 1
Faccio partire il mio GPS dalla chiesa della Maddalena, nella frazione di Silì, edificio sacro risalente al medioevo giudicale; la chiesa purtroppo non è visitabile se non in occasione di "monumenti aperti".

Coordinate: 39°54'57"N / 8°36'49"E

Da qui, attraversando il fiume Tirso "disegno" la mia prima linea raggiungendo, tramite una comoda strada sterrata, la frazione di Massama.

 

PUNTO 2
In questo piccolo centro abitato, di antiche origini, sono degne di menzione (e di visita) la chiesa di Santa Maria e, sopratutto l'adiacente Oratorio delle Anime, altro edificio chiesastico risalente al periodo giudicale.

Non troppo distante da questi due edifici, lungo la SS 292, è visibile ciò che resta della chiesa di San Nicola (o Nicolò) della quale si sa ben poco.

Coordinate: 39°56'33"N / 8°36'16"E – Santa Maria

Coordinate: 39°56'34"N / 8°36'17"E – Oratorio

Coordinate: 39°56'28"N / 8°36'1"E – San Nicola

Con un breve trasferimento su asfalto arrivo alla frazione di Nuraxinieddu.


PUNTO 3

Alla periferia meridionale dell'abitato, sopra un colle, è ubicata la cappella di Santa Vittoria. Grazie a indagini

archeologiche, nell'area circostante sono state rinvenute testimonianze della frequentazione umana del sito già in età prenuragica e nuragica.

Coordinate: 39°55'52"N / 8°35'42"E
Mi immetto con cautela sulla SS 292 in direzione "Rimedio".

PUNTO 4
Sono sufficienti poche pedalate per raggiungere uno dei tanti portali monumentali che caratterizzano il paesaggio delle campagne attorno a Oristano (e non solo).

Quello che mi trovo di fronte è noto come "Portale degli Scolopi". Lo scarso traffico che (eccezionalmente) interessa l'arteria stradale e la sua larga carreggiata mi consentono una comoda e attenta occhiata alle sue forme e, contemporaneamente, di rammaricarmi per il suo stato. Come avrò modo di vedere più avanti questa è una condizione condivisa da altri monumenti.

Un’ultima curiosità: nei terreni retrostanti il portale si è identificato il sito dove sorgeva il villaggio di Fenugheda, scomparso nel XVII sec.

Poco più avanti, sempre lungo la stessa strada, è presente un altro portale noto come "Portale dei Carmelitani".

Coordinate: 39°55'55"N / 8°35'23"E – Portale Scolopi

Coordinate: 39°55'45"N / 8°34'59"E – Portale Carmelitani

Dal portale appena menzionato torno indietro di poche decine di metri per imboccare una sterrata alla mia sinistra che mi porterà alla periferia nord di Donigala Fenughedu.

 

PUNTO 5
Già da qualche pedalata intravedo, alla mia destra, i ruderi della Villa Loffredo, alla quale si accede tramite un portale monumentale che attualmente risulta transennato perché pericolante.

Coordinate: 39°56'15"N / 8°34'26"E

Lasciandomi sulla destra quest’ultimo, attraverso con cautela un secondo tratto della SS 292, in corrispondenza del portale dell’oliveto Pisano, anch'esso in uno stato precario, e mi dirigo verso il…

Coordinate: 39°56'17"N / 8°34'17"E

 

PUNTO 6
La chiesa di Santa Petronilla risale al medioevo, unica superstite del villaggio scomparso di Gippa; ma il sito era frequentato già in epoca nuragica, come dimostrano i ritrovamenti di blocchi di basalto attorno e sotto la chiesa.

Anche questo edificio l'ho potuto visitare solo in occasione di "monumenti aperti".

Nell'area adiacente la chiesa c'è una fontanella pubblica alla quale ho visto spesso persone rifornirsi d'acqua.

Coordinate: 39°56'22"N / 8°33'50"E

Aggiro l'area del sagrato, ombreggiato da olivi secolari e percorro una sterrata dove l'inciviltà e la maleducazione si manifesta con discariche abusive di rifiuti di ogni genere. La nostra isola, purtroppo, è popolata anche da personaggi incuranti dell'ambiente dove vive e dei danni ambientali che provoca con comportamenti sconsiderati.

PUNTO 7
Attraversando il canale di Pauli Gippa ho sconfinato in territorio di Cabras; mi dirigo verso la frazione di Solanas dove vado a vedere la vecchia chiesa di San Pietro, risalente al XVI o XVII sec.

Si ipotizza che su questo sito sorgesse un precedente edificio chiesastico sulla base di fonti medievali indirette.
Anche questa chiesa è inagibile, ma recentemente gli organi di stampa hanno annunciato l'avvio di lavori per il recupero dell'edificio.

Di fronte alla chiesa è visibile il vecchio lavatoio del paese.

Coordinate: 39°55'56"N / 8°33'19"E – chiesa

Coordinate: 39°55'56"N / 8°33'17"E - lavatoio

Dal sagrato della chiesa imbocco una sterrata che mi riporta entro il territorio comunale di Oristano, verso il Rimedio.

PUNTO 8
Sul portale di "Vitu Sotto" (ma non sono certo dell'esattezza del nome) si è detto e scritto molto e molto si trova su internet. Di certo si tratta del più bel portale del circondario di Oristano e forse dell'intera regione.

Coordinate: 39°55'37"N / 8°34'21"E

Sempre su sterrato arrivo nuovamente ai limiti del territorio comunale fino all'asfalto della SP 1 per Torregrande che attraverso per raggiungere l'argine destro del fiume Tirso; lo percorro fino a raggiungere i due ponti e scendere in golena costeggiando il vecchio "fortino" della seconda guerra mondiale.

Coordinate: 39°55'20"N / 8°34'52"E

PUNTO 9
Esattamente nel punto in cui il nuovo ponte scavalca il Tirso sono visibili alcuni resti dei due precedenti ponti (quello romano/medievale e quello del periodo sabaudo). Di questi antichi ponti si sono occupati, nel corso degli anni, diversi studiosi e diverse sono le pubblicazioni in cui se ne parla.

Coordinate: 39°55'9"N / 8°34'58"E

Attraverso il ponte sulla pista ciclabile, al sicuro dal traffico, e grazie a un altro sottopassaggio sterrato, risalgo sull'argine sinistro (guardando la foce) ed è proprio in quella direzione che pedalo.

Seguo l'argine fin quasi alla foce per poi seguire la strada sterrata che, costeggiando il canale di San Giovanni, mi riporta verso la città. Mi lascio sulla destra la chiesa di "Santu Giuanni de froris" nascosta dagli alberi e raggiungo l'area del cimitero (Cuccuru de Santu Pedru), nei pressi del quale sorgeva la chiesa medievale di San Pietro de Claro. Le sue pietre ora fanno parte del muro di recinzione del camposanto.

PUNTO 10
La chiesa di San Martino (extra muros) è uno dei luoghi dove si è scritta la storia di Oristano: fu qui che Leonardo Cubello firmò la resa della città alle truppe catalano aragonesi di Martino il Giovane nel 1410.

La chiesa è di origine medievale e il monastero è diventato, nel XIX secolo, il nuovo ospedale della città dopo l'abbandono del vecchio, situato entro le mura, presso la chiesa di Sant'Antonio Abate.

Coordinate: 39°53'55"N / 8°35'18"E

Arrivo in piazza Manno, l'antica piazza de sa Majoria e qui, di fatto, finisce il mio giro. Voltandomi indietro mi faccio prendere dall'immaginazione di aver percorso, per un breve tratto, l'antica strada dei Giudici che dal loro palazzo, ora inglobato dalle strutture carcerarie, attraverso la "Porta a Mari" si recavano sino alla chiesa di San Martino, alla chiesa di San Pietro e quindi alla foce del Tirso.

Ma questa è solo la fantasia di un sognatore.

CONCLUSIONE
Qualche dato tecnico per chi volesse percorrere, in parte o per intero, questa pedalata "covid-free" (naturalmente in ottemperanza di quanto disposto da DPCM presenti e futuri).

Il percorso misura circa 40 km, totalmente pianeggianti su fondo asfalto/sterrato e privo di difficoltà tecniche. Oltre al rispetto del codice della strada si raccomanda prudenza nei tratti più trafficati e durante l'attraversamento dei centri abitati.

Le coordinate sono estrapolate dal sito wikimapia.org, tuttavia nella maggior parte dei casi non saranno necessarie in quanto i vari monumenti saranno facilmente riconoscibili.

Durante la mia pedalata non ho incontrato cani, tuttavia si attraversano alcune zone dove sono presenti aziende e qualche gregge, quindi si raccomanda attenzione anche a questo aspetto.

Tutti i siti sono raggiungibili anche in auto, oppure si può parcheggiare nelle immediate vicinanze e percorrere dei brevi tratti a piedi.

Infine, per chi volesse approfondire uno o più argomenti, tramite i vari hyperlink disseminati nel testo è possibile accedere a una nutrita bibliografia.

Da ultimo segnalo un interessante documento trovato sul sito del Comune di Oristano.
http://download.comune.oristano.it/PUC/PUC-in-adeguamento-al-PPR-ed-al-PAI/PUC-Relazione-assetto-storico-culturale.pdf

Tutte le foto a corredo fanno parte dell’archivio personale dell’autore.