Il monumento ad Eleonora d’Arborea

-  4  - PRESENTAZIONE 140 anni fa Oristano assurse agli onori della cronaca nazionale per un grande evento di straordinaria rilevanza politica e culturale, l’inaugurazione della statua dedicata a Eleonora d’Arborea, sa Juighissa , la donna, la regina e la legislatrice me- dievale arborense, che ha segnato la storia della Sardegna e del Mediterraneo intero. La Fondazione Oristano, istituto culturale del Comune di Oristano, ha il grande piacere di presentare alla città la fatica editoriale del nostro concittadino Gigi Pired- da che, dopo anni di ricerche archivistiche e di studi, offre con l’entusiasmo e l’amore propri di un figlio di questa Comunità, il frutto di un appassionato e appassionante lavoro: la storia e le tante storie legate al concepimento, alla lunga gestazione dell’i- dea-progetto e finalmente alla realizzazione di questo nostro monumento. In passato già altri storici e studiosi si sono occupati della lunga vicenda che ha portato all’erezione della statua di Eleonora ma le preziose novità archivistiche e storiche attinte da Gigi Piredda dall’Archivio Storico Comunale di Oristano, nonché da numerosi altri archivi, offrono un quadro più completo che ripropone inediti passaggi relativi alla “prima origine” dell’idea del monumento, alla costituzione del Comitato Promotore, all’affidamento dell’incarico all’artista e all’esecuzione dell’opera che, come documenta definitivamente l’autore, fu realizzata espressa- mente per l’occasione. Colpisce davvero come, nel maggio del 1881, una straordinaria festa, di popolo e delle Istituzioni coinvolte nell’impresa, salutò l’evento. La solenne cerimonia, non solo celebrava l’inaugurazione di una statua dedicata a una figura del nostro passato che ha rappresentato una delle pagine più fulgide della storia delle istituzioni e della cultura non solo sarda, ma testimoniava all’Isola, all’Italia e al mondo di allora le spe- ranze e le ambizioni di un intero popolo, individuando proprio nella Giudicessa che promulgò la Carta de Logu , il desiderio di un riscatto storico che si realizzava, propo- nendola espressamente come simbolo della stessa città, di una città che si proiettava con forza, con idee e con progetti, verso il futuro, verso la modernità. Nello studio di Gigi Piredda risulta inoltre particolarmente interessante la pre- sentazione del contesto sociale, economico e politico della Oristano di fine Ottocen- to. Dall’analisi del dibattito, dei progetti e delle innumerevoli iniziative che hanno accompagnato e dato vita a questa straordinaria iniziativa, si osserva chiaramente il grande sacrificio e lo sforzo economico affrontato dalla città per arrivare all’agogna- to momento della posa della statua e della sua inaugurazione, così come emerge con chiarezza la personalità e la psicologia, oltre che le competenze e la lungimiranza, dei diversi protagonisti. Tra questi come non sottolineare il profondo amore per la propria città profuso dagli Amministratori della nostra comunità che per primi vol- lero fortemente il monumento, che con spiccato senso civico seguirono le talvolta non facili vicissitudini che accompagnarono il progetto e che con vero spirito di ser- vizio vissero la loro missione e il loro ruolo in favore della cosa pubblica. Passione politica, senso civico e sensibilità culturale sono le direttrici che hanno animato e pervaso lo spirito dei protagonisti di questa impresa e la lettura di questo prezioso volume, nelle sue numerose sfaccettature, sottolinea quanto gli Oristanesi della seconda metà del XIX secolo avessero a cuore la propria città, la sua storia e la

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