Il monumento ad Eleonora d’Arborea

-  212  - 16. Enrico Costa Sassari, 11 aprile 1841- 26 marzo 1909 Scrittore. Nasce da una famiglia di musicisti originari della Liguria. Primogenito di tre figli, visse i primi anni tra Sassari e Cagliari, dove il padre Domenico aveva avviato un’attività commerciale, senza trascurare l’amore per la musica. Nel 1851 a seguito della morte del capo famiglia, Enrico dovette lasciare la scuola ed ebbe il compito di aiutare la madre nella gestione del panificio a Cagliari. Riuscì tuttavia a coltivare le passioni per la let- teratura e per il teatro, insieme a quella per la musica che costitui- va una sorta di retaggio familiare. Nel 1854, per motivi economici, fu costretto a lasciare la famiglia e a trasferirsi a Sassari. Qui scris- se i primi versi e frequentò con ottimi risultati la scuola dei Padri Scolopi. Nel 1855 fu colpito dal- le febbri malariche: guarito dopo un periodo di degenza, iniziò a la- vorare. Svolse vari impieghi, a co- minciare da quello di commesso presso il negozio di uno zio. Pur dovendo lavorare per far fronte alle difficili condizioni economi- che, continuò lo studio come au- todidatta, animato da una forte passione che lo portava a leggere autori italiani e stranieri. All’età di diciotto anni tornò a vivere con la madre. Nel 1859 si impie- gò presso l’Agenzia dei vapori francesi, poi, grazie ad un amico, fu assunto come scritturale alla Tesoreria Regia. Nel 1864, decise di cambiare: per qualche tempo fu disegnatore presso lo studio dell’ingegner Roux, progettista francese incaricato di costruire l’acquedotto a Sassari; quindi im- piegato al Catasto e nuovamente disegnatore, questa volta presso le Ferrovie Sarde. Si sposò nel 1865 con Enrichetta Manca Pi- retto. Ebbe sei figli, tre dei quali morirono prematuramente. G. Costa, ritratto di Enrico Costa.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=