Il monumento ad Eleonora d’Arborea

- 181  - La Guida della città e dei dintorni di Cagliari (Cagliari 1861), la Storia dei pittori sardi e Catalogo descrittivo della privata pinacoteca del can. Giovanni Spano (Cagliari 1870), ma anche altri scritti più occasionali, pur con errori di datazione e di giudizio critico, restano strumenti basilari e imprescindibili per qualsiasi approccio alla storia dell’ar- te in Sardegna. Nominato senatore del Regno il 15 novembre 1871, non fece mai nulla tuttavia né per dichiarare l’accettazione della nomina né per respingerla.All’età di 53 anni Spano aveva iniziato a scrivere la sua autobiografia, come si desume dal mano- scritto conservato presso la Biblioteca universitaria di Cagliari; la narrazione andò avanti fino al 1868, quando all’età di 65 anni si dimise dall’incarico di rettore dell’Uni- versità di Cagliari, a causa di un fastidioso disturbo agli occhi. L’occasione di dare alle stampe la sua autobiografia gli venne però dalla collaborazione che iniziò nel 1875 con la rivista La Stella di Sardegna , fondata proprio in quell’anno a Sassari da Enrico Costa; con i primi numeri del 1876 iniziò, pertanto, il racconto della sua vita ( Iniziazione ai miei studi ). Morì il 3 aprile 1878 a Cagliari, sua città di adozione. Opere Spano ha aspirato a una storiografia totale della Sardegna: ricerche archeologiche, stu- di linguistici, raccolte di poesia popolare e proverbi in prospettiva etnografica, studi sull’arte, sui monumenti di ogni epoca. Per cui tutto s’iscrive nello speciale rapporto che egli ebbe con l’Isola. Sebbene la sua fama sia legata soprattutto all’archeologia, ebbe modo e capacità per spaziare in numerosi campi di ricerca. È impossibile citare o enumerare tutti i suoi scritti, soprattutto quelli di carattere archeologico. Basti dire che ben 398 articoli del Bullettino archeologico s rdo sono opera sua. Oltre ai lavori già citati si ricordino almeno: Ortografia sarda nazionale ossia grammatica della lingua logudorese paragonata all’italiana (Cagliari 1840); Proverbi sardi trasportati in lingua italiana e confrontati con quelli degli antichi popoli (Cagliari 1852); Canzoni popolari di Sardegna in dialetto sardo centrale ossia logudorese (Cagliari 1865); i sei volumi sulla tradizione orale sarda legata al canto, nonché il Vocabolario sardo geografico patro- nimico ed etimologico (Cagliari 1872), dal quale ancora oggi si possono prendere le mosse per lo studio della toponomastica e dell’onomastica sarde. Di estremo interesse è, infine, il monumentale Carteggio conservato presso la Biblioteca universitaria di Ca- gliari, alla quale fu donato dallo stesso Spano prima dellamorte insieme con numerose carte autografe e di cui è in corso la pubblicazione integrale con la stampa dei primi tre volumi curati da Luciano Carta: Giovanni Spano e i suoi corrispondenti , I, 1832-1842 , Nuoro 2010; II, 1843-1855 , Nuoro 2015; III, 1856-1860 , Nuoro 2016. Fonti e Bibl.: A. Boninu et al. , Contributi su G. S. (1803-1878) , Sassari 1979; G. Spano, Iniziazione ai miei studi, a cura di S. Tola , Cagliari 1997; L. Guido, Vita di G. S. con elenco di tutte le sue pub- blicazioni , Villanova Monteleone 2000; A. Mastino, Il “Bullettino archeologico sardo” e le “Scoperte”: G. S. ed Ettore Pais , prefazione alla ristampa di G. Spano, Bullettino ar- cheologico sardo , Nuoro 2000, pp. 11-40; P. Pulina - S. Tola, Il tesoro del canonico. Vita, opere e virtù di G. S. (1803-1878) , Sassari 2005. 282 282 Cfr. L. Usai Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 93, Torino, Treccani, 2018.

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