Il monumento ad Eleonora d’Arborea
- 179 - 6. Giovanni Spano Nacque a Ploaghe (Sassari) l’8 marzo 1803, da Giovanni Maria e da Giovanna Lucia Fi- goni Ligios, quinto di dieci figli di una fami- glia di agiati agricoltori. Trascorse l’infanzia nel paese natale sino all’età di nove anni, quando fu condotto a Sassari dal fratello più grande per iniziare gli studi. Le prime esperienze scolastiche non furono mol- to fruttuose, tanto che la famiglia decise di iscriverlo per l’anno 1816 nel semina- rio vescovile di Sassari. Nel 1819 iniziò gli studi di logica secondo i metodi del tempo, che riducevano il tutto a una serie di aride elencazioni ed esercitazioni mnemoniche. Nel 1820 intraprese anche lo studio della fisica e nello stesso anno ottenne il diplo- ma e il titolo di Magister artium liberalium . Intrapresi gli studi di teologia nel 1822 a Sassari, nel 1825 divenne dottore in teolo- gia. Il 17 novembre 1826 fu nominato ma- estro della Scuola normale di Sassari, pur non avendo fatto domanda d’insegnamento. Continuò a insegnare presso le scuole elementari sino al 1829. Frattanto, nel mar- zo del 1827 era stato ordinato sacerdote e nel 1830 conseguì il titolo di dottore in arti liberali e in particolare in filosofia. Nell’agosto del 1831 si trasferì a Roma per studiare lingue orientali presso l’Università La Sapienza. Nel giugno del 1834, con- seguita la laurea, dopo essere stato esaminato a Torino, divenne docente di sacra scrittura e lingue orientali all’Università di Cagliari e nel 1836 decise di visitare altre Università italiane per migliorare le proprie conoscenze. Fatto ritorno in Sar- degna, avviò le prime campagne di scavo archeologico, dando inizio a un’attività che lo coinvolse e lo interessò per il resto della vita, tanto da farne, nella diffusa considerazione degli storici, il primo grande archeologo della Sardegna. Direttore della Biblioteca universitaria di Cagliari tra il 1839 e il 1842, volle approfondire la conoscenza delle problematiche e delle responsabilità legate al suo incarico visi- tando le più importanti biblioteche italiane: proprio questo bisogno di confrontar- si con metodi e principi di altri studiosi fu una costante della sua vita e gli consentì di diventare amico di eruditi e uomini di cultura tra i più importanti in Italia e in Europa. La molteplicità dei suoi interessi e un approccio marcatamente anticon- formista nella direzione della Biblioteca determinarono la perdita della cattedra, ma gli fu dato un canonicato. Non avendo più l’onere delle lezioni poté rivolgersi a quelli che erano i suoi maggiori interessi: la filologia e l’archeologia. Si dedi- cò in particolare alla realizzazione del Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo (1851-1852), proseguendo nel contempo le ricerche sul campo con gli scavi nel territorio di Ploaghe, in località Truvine (1846). V. Casu, busto di Giovanni Spano, Oristano,collezione privata.
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