Il monumento ad Eleonora d’Arborea

- 163  - nalità che interessò. Nessuno, però, può indicarne con certezza l’artefice o gli artefici; si può tuttavia tentare di assolvere coloro che si macchiarono di questo “misfatto” let- terario e che ne furono più vittime che responsabili in quanto è possibile dimostrarne almeno la buona fede, dal momento che difesero con tanto calore i documenti. (Il De Castro appare nella vicenda nel 1860 pubblicando i “ Nuovi Codici d’Arborea ” ed inse- rendo nello stesso libro, una sua biografia d’Eleonora. “Le Carte” che pubblica, datate all’anno 960 (X secolo), De Castro le aveva acquistate ad Oristano dal Comm. Giuseppe Corrias e “nel pubblicarle - egli dice di se stesso - oltre la malagevole fatica ci rimisi del mio lire 300, grazie alla puntualità degli associati”). Un’analisi del ricchissimo epistola- rio custodito nella Biblioteca Universitaria di Cagliari ci ha confermato la sincerità del De Castro nel credere autentiche le “Carte d’Arborea”, e quindi, non solo la sua totale estraneità nella loro falsificazione, ma anche l’assoluta mancanza di qualsiasi sospetto di essa 260 . (da Giuseppe Murtas, Salvator Angelo De Castro , Oristano, Editrice “Sa Por- ta”, 1987) 260 Cfr. Giuseppe Murtas, Salvator Angelo De Castro , Oristano, Sa Porta, 1987. S.A. De Castro, manoscritto dell’opera Dio e Satana .

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