Il monumento ad Eleonora d’Arborea
- 161 - I PROTAGONISTI 1. Salvator Angelo de Castro Oristano il 27 .10. 1817-31.03.1880 Politico, giornalista e letterato. Nato dal notaio Giuseppe Maria e da Annica Mereu in una casa di via San Sebastiano, che fu poscia abitata dal sacerdote De Martis, trascorre l’infanzia nella casa di via Peschetteria 13 che appartenne al suo avo materno. A quat- tordici anni sostiene un esame-concorso per “una piazza vacante” e fa il suo ingresso in Seminario di Oristano. Si laurea in utroque jure in Cagliari il 9 marzo 1837. Nel 25 ottobre 1839 in seguito a concorso fu nominato dottore aggregato al collegio di giu- risprudenza. Nel 1841 si presentò al concorso per la cattedra di diritto canonico e il 4 agosto il collegio medesimo lo elesse professore. Nominato canonico (il 17 gennaio 1843), fu autorizzato a conservare la cattedra che tenne fino al 1855. Nel quale anno, vincendo la resistenza degli amici e la sua stessa predilezione si indusse a lasciarla, per amore del vecchio padre, che aveva bisogno della sua assistenza. Assieme agli amici, il canonico Gavino Nino e lo scolopio Alberto De Gioannis, pub- blica “La Meteora, Giornale sardo di scienze, lettere, arti e varietà”. Il primo numero ha la data del 14 gennaio 1843, un fascicolo di otto pagine con l’intenzione di farlo uscire tre volte al mese. Il 1845 è l’ultimo anno di pubblicazione de La Meteora. Il 20 marzo 1857, il De Castro fonda “La Gazzetta di Oristano”. Questo secondo periodico ha vita molto più breve, dopo 27 numeri interrompe bruscamente le pubblicazioni per l’im- provvisa morte di Antonio Mereu, cofondatore e cugino. Uno dei primi incarichi che riceve adOristano è quello di Preside del Seminario, dove si svolgevano gli studi fino alla Teologia compresa. L’incarico di “Preside” del Seminario, il De Castro lo accetta nel 1845, per pochi mesi. Il De Castro liberale è immerso nel clima risorgimentale contro il potere temporale del Papa, anche se non poteva esprimere tale atteggiamento senza incorrere nelle gravi penalità canoniche allora previste al riguardo. (Il Sotgiu succederà al De Castro nell’incarico di preside del Seminario). Gli anni del suo ministero come segretario dell’Arcivescovo e Preside del Seminario furono molto fatico- si. L’ambiente in cui lavora, se gli permette di seguire gli eventi sociali e politici, non gli consente tuttavia di calare, nella realtà più vicina, tali eventi e meno ancora di capire i nuovi fermenti socio-economici che esplodono nell’Isola. Con la proclamazione dello Statuto (1848) i cittadini di sesso maschile del regno con età superiore ai 25 anni e censo proprio non inferiore 20 lire, sono chiamati ad eleggere i loro rappresentanti al Parlamento. Il De Castro si presenta alle elezioni del 15 gennaio 1849 con il programma di Gioberti nel quale sottolinea l’aspetto democra- tico; ottiene la fiducia del suo collegio politico ed è eletto Deputato della prima legisla- tura abbandonando provvisoriamente Oristano e gli incarichi diocesani. Al Parlamen- to siede sempre nel centro sinistra, prendendo frequentemente la parola su svariati argomenti e sempre su quelli riguardanti l’Isola e il suo bene economico e sociale. In- terviene due volte nella prima sessione per contrastare una petizione circa l’abolizio- ne del Foro ecclesiastico e per l’estensione del servizio di leva in Sardegna. Nella II ses- sione ha particolare rilevanza il suo intervento in difesa della libertà di insegnamento. Nel 1850 appoggia il progetto di legge per l’abolizione delle decime al clero sardo. In molte lotte parlamentari il De Castro è al fianco di Giorgio Asproni che conside- rava un amico.
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