Il monumento ad Eleonora d’Arborea

-  158  - Ciò non pertanto per soddisfare nel modo migliore alla preghiera ed alle sollecitazioni avute di rispondere all’incarico affidatomi; prese in esame le condizioni del Capitolato d’appalto, ed assunte le debite informazioni tanto dall’Ing. Civico Sig. Martinangeli Diret- tore dei lavori, quanto dall’Imp.re Sig. Diego Contini; praticata sovra luogo la necessaria visita di ricognizione, ebbe a risultare: 1° che la sistemazione in opera del Monumento Eleonora d’Arborea, senza tener conto delle prescrizioni dei disegni, che per la mancanza di essi non si poterono mettere a confronto coll’opera compiuta, può dirsi eseguita rego- larmente ed in modo lodevole da renderla collaudabile, come effettivamente si collauda in virtù dell’incarico avuto. 2° che la liquidazione finale dei compiuti lavori risultante dal deconto finale in data 10 luglio 1882 dell’Ing. Martinangeli in conformità ai calcoli preventivi del progetto per cui sempre quando non sieno state pagate all’Impresa somme in acconto nel corso dei lavori il suo credito viene liquidato nella complessiva somma di lire 2.888,93 come in esso deconto viene dettagliatamente specificato fatta deduzione del ribasso d’asta. 3° Infine in ordine all’insorta questione dell’impresa per il fatto dei maggiori ritagli eseguiti ai marmi per la regolare sistemazione del monumento, dietro verbali dichiarazioni avute dallo stesso Ing. Civico Martinangeli, che detti ritagli della larghezza dai 10 ai 15 centimetri siansi effettivamente eseguiti dall’impresa per ordine della Direzione dei lavori, si ritiene perciò ben giusta e fondata la domanda dell’Impresa per un congruo compenso di questo maggior lavoro inquantochè la condizione del Capi- tolato che obbigava l’Impresa ai necessari ritocchi dei marmi per la loro messa in opera deve intendersi ben diversa dalla operazione di ritaglio a cui l’Impresa non era effetti- vamente obbligata, perché non dipendente da fatto proprio, ma bensì dalle condizioni in cui si trovavano i marmi spediti dallo scultore. Tanto pregiomi significare alla S.V. in evasione dello incarico avuto. 256 Da questa relazione apprendiamo che l’amministrazione comunale per la costru- zione del plinto, la collocazione dei marmi della base monumentale e della stessa statua, dà incarico a Diego Contini 257 , importante imprenditore della città, con inte- ressi nell’edilizia e nelle costruzioni, oltre che nella fabbrica di manufatti laterizi. 258 Questi, a sua volta, sub appalta i lavori al mastro muratore Giovanni Madeddu che insieme a Nicolò Loddo costituivano una società edile. Il contenzioso sorto tra il co- mune e i muratori verteva sul fatto che questi avessero dovuto fare dei ritagli di 10 e 15 centimetri sulle lastre del basamento inviate dalla bottega del Sandrini. Non sem- brando giustificabile un errore marchiano di tale portata nell’esecuzione da parte del marmista fiorentino, impossibile tra l’altro dopo la certificazione di esecuzione ad opera d’arte fatta dal Falcini, non resta che l’ipotesi che siano state delle vere e proprie modifiche eseguite per alloggiare altri componenti di cui erano all’oscuro il Sandrini e il Falcini provenienti da altra bottega e aggiuntisi nel frattempo. Tesi con- fortata dal fatto che alla data del collaudo erano mancanti i disegni della base monu- mentale, come a nascondere le manomissioni e le aggiunte nel frattempo apportate. 256 ASCO S.S., cart. 1611, fasc. 6385, c. 263, Collaudazione finale del monumento ad Eleonora d’Arborea 23 novembre 1883. 257 ASCO S.S., Deliberazioni Consiglio Municipale, fasc. 772, p. 239, seduta del 27 giugno 1883. 258 Famosi i mattoni in terra cotta con stampigliata la firma della “ditta Diego Contini Oristano” in bella mostra nel basamento della statua di Eleonora d’Arborea di Vandalino Casu. Nella pagina accanto, Monumento a Eleonora d’Arborea , Foto Stefano Orrù · Archivio Fondazione Oristano

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