Il monumento ad Eleonora d’Arborea
- 155 - Nel dado inferiore della base monumentale, ad est, racchiusi in due scudi sanniti, sono effigiati a destra la lupa romana e a sinistra un albero eradicato, uno specchio d’acqua ed un sole che ride. Nell’intenzione del Falcini, il cui disegno è parte integrante del contratto stipulato col Sandrini, non compare alcun riferimento al contenuto ivi racchiuso. Nella descri- zione che ne fa il Vivanet nel citato articolo su Stella di S rdegna , riferendosi al boz- zetto del Falcini, non vi è nessun accenno alla parte inferiore del piedistallo, né tan- tomeno si citano i contenuti degli stemmi e degli scudi che attualmente sono visibili, né si fa cenno alcuno, né visivamente né concettualmente alla struttura amministra- tiva dell’Isola. Escludendo quindi la complicità e la partecipazione consapevole del Falcini, la scelta e la disposizione dei soggetti all’interno degli scudi sanniti invece appaiono chiare, tanto da indicarci chi sia stato il suggeritore di questo inaspettato o imprevisto sviluppo. Il protagonista di queste indicazioni date al Falcini non può che essere il Satta Musio, che forte delle frequentazioni a Firenze, dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria si sente in dovere di dare una sua personale interpretazione del monumen- to: non avendolo potuto fare con la statua ripiega sul meno evidente piedistallo e costruisce una narrazione completamente avulsa dalla idealità primigenia, piegata all’esaltazione statuale del nuovo regno d’Italia. Questo spiega gli stemmi delle due provincie sarde, emblema del potere politico e giudiziario, della lupa capitolina, con la quale il Satta Musio intende rappresentare Roma Capitale, anche per riconoscenza dato l’interessamento, mai concretizzatosi, di esporre tra gli eroi d’Italia, un busto di Eleonora sul Pincio. Oristano, Monumento ad Eleonora D’Arborea , particolare. Archivio fotografico Andrea Sanna
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