Il monumento ad Eleonora d’Arborea

- 141  - L’evidenza documentaria dimostra che non vi è alcun nesso tra la affermazione del- lo storico cagliaritano di una statua dell’Italia prontamente trasformata dal Cambi in Eleonora d’Arborea e i tre articoli sopra riportati, facenti parte della nota 121 che com- proverebbero la sua asserzione. Di tutt’altro si tratta. Il giornale pubblica una lettera anonima nella quale un viaggiatore si mostra al corrente nei minimi dettagli di quanto il Cambi sta facendo, tanto da ipotizzare anche la data dell’ultimazione dell’opera ed addirittura le grandi feste che si sarebbero dovute celebrare nei giorni dell’inaugura- zione. Lettera, nella sua elaborazione e negli intenti sottesi nello stile del Satta Mu- sio, tra i pochissimi a conoscenza dello stato d’avanzamento dell’opera, e non scevro dall’uso dell’anonimato per fini politici, alcuni deprecabili, nel suo giornale 248 . Nella seconda lettera poi, il nostro si supera e aggiunge alla finzione le iniziali di “un cittadi- no contribuente”. L’insinuazione, ripetuta nelle due lettere, che il monumento si debba erigere a Cagliari, porta Salvatore Parpaglia, oltre che ad una risposta piccata, ad una serie di puntualizzazioni circa la paternità dell’idea di monumento. In nessuna delle tre lettere si parla di modifiche alla statua da parte del Cambi. Il Parpaglia accusa la stampa, e quindi in prima persona il Satta Musio che distrugge l’effetto di quei buoni uffizi, se formula i progetti del sig. C.F o del contribuente di Oristano”, perché suscita appunto quella terribile gara di campanile omunicipalismo che si vuole evitare, o si creano ostacoli maggiori a veder attuata un’opera che deve sorgere colla concorde cooperazione di tutti. Alla base di un errore toponomastico, confondere la piazza di Città di allora con piazza Eleonora di oggi è invece la imprecisione di Del Piano: venne così deciso di creare un apposito spiazzo, acquistando e demolendo una casa, come scriveva il sindaco al Satta Musio . 249 La lettera inviata dal sindaco Corrias al Satta Musio 250 fa riferimento ad una trattati- va in corso dal 1874 con il proprietario della casa Paderi che si estendeva per tutta la parte est di piazza della Città e di piazza Martini, ove il Consiglio comunale, aveva deliberato, su progetto del Cadolini, di far erigere il monumento. Ma l’acquisto non fu mai perfezionato e come riportato la scelta definitiva cadde sul piazzale degli Scolopi. 248 Al riguardo vedasi le lettere dal Satta Musio al De Castro della primavera del 1867 che bene illustra i metodi giornalistici messi in atto dal suo giornale. 249 L. Del Piano, Giacobini e Massoni in Sardegna , Sassari, Chiarella, 1982. 250 ASCO, cart. 1611, fasc. 6384, c. 159.

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