Il monumento ad Eleonora d’Arborea

- 131  - La postura del braccio destro è praticamente identica a quella dell’angelo consolato- re nel Monumento funebre a Berta Moltke Ferrari Corbelli presente a Firenze nella chiesa di San Lorenzo, scolpito dal Dupré tra il 1859 e il 1864. È proprio l’ambiente toscano, dove si concentra nel XIX secolo l’attività scultorea, con i cavatori e le botteghe dei marmisti a Carrara, con gli studi artistici a Firenze, pro- prio in quegli anni capitale d’Italia, che ci indica un percorso obiettivamente lineare. Una indispensabile chiave di lettura del monumento ad Eleonora ci porta ad esamina- re con attenzione le istanze simboliche che questa statua manifesta; la trasposizione concettuale data dal Giurì artistico e con esso concordata viene dal Cambi mutuata con le esperienze artistiche che a Firenze si stanno vivendo, soprattutto nella arte funera- ria che nella Toscana ha un forte impulso grazie alla borghesia anglosassone che l’ha eletta a seconda patria e che ha il suo apogeo nel cimitero degli Inglesi di Firenze. La soluzione che il Cambi propone, osservando i lavori di Giovanni Dupré, di Pio Fedi, di Odoardo Fantacchiotti, è l’idealizzazione romantica che prende il sopravento sulle fat- tezze neoclassiche evidenti nell’abbigliamento e nella capigliatura della eroina sarda. Il gesto, come punto di riferimento diventa l’idealizzazione del pensiero politico e cul- turale dello Spano e del De Castro: Il monumento ad Eleonora dev’essere nel suo concetto, un ricordo, un simbolo, una speranza. 230 230 Cfr. Manifesto d’Associazione per un monumento ad Eleonora d’Arborea , p. 3. A sinistra, Firenze, chiesa San Lorenzo Monumento funebre a Berta Moltke Ferrari Corbelli , G. Dupré, particolare. A destra, Oristano, Monumento ad Eleonora d’Arborea , particolare.

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