Il monumento ad Eleonora d’Arborea

- 127  - In questo clima di fervore politico-culturale tutto femminile che pervade tutta l’Italia post unitaria e a cui partecipano attivamente, senza distinzione di classe sociale: nobili e borghesi, domestiche ed operaie; alla musicista e poetessa nativa di Lodi verrà com- missionata dal Comitato di Cagliari un’opera lirica in quattro atti dal titolo Eleonora d’Arborea . Una delle possibili tracce della importantissima attività femminile è possibile ri- scontrarla nell’immaginario collettivo che bene è riassunto da Vandalino Casu. Come è noto Vandalino nel 1881, lo stesso anno della inaugurazione del monumento, plasma con le sue mani l’argilla a cui dà le sembianze di Eleonora. Un’immagine immortala il suo pantheon laico e precisamente la parte finale del lungo viale che porta alla casa settecentesca da lui acquistata dai Floris Thorel Franchino nel 1875. Ai piedi della sar- da eroina sono in bella evidenza quattro cippi che sorreggono dei busti, tre maschili ed uno femminile. Con altro lavoro ci siamo interessati alla figura del maestro sartore oristanese, indi- viduando dove sono localizzati i tre busti maschili, tutti riconducibili ai più importanti protagonisti dell’erezione del monumento. Ipotizziamo che anche la figura femminile presente abbia avuto un importante ruolo in questa annosa vicenda. Al momento, non avendo conoscenza se questo lavoro sia ancora esistente, non siamo in grado di iden- tificare la persona sotto le cui spoglie si cela l’artefice femminile. Ma l’elemento politicamente più importante è senza dubbio il serto bronzeo che nel 1884 arriva ad Oristano dono delle donne veneziane: Illustrissimo signore Sig. Salvatore Parpaglia - Deputato al Parlamento Sindaco di Orista- no - Come a V. S. Ill.ma è noto, quando nel maggio del 1882 [ 1881 ] in codesta nobile città rendevasi solenni onoranze alla memoria della eroica Eleonora di Arborea e se ne inaugu- rava il monumento sorgeva anche a Venezia la idea, caldeggiata dall’illustre ing. Comm. Paulo Fambri 218 , di offrirle una corona commemorativa a nome delle donne veneziane. All’invito di associarsi a questa dimostrazione verso la “valorosa guerriera, e legislatrice sapiente ed eminentissima” diffuso dal comitato sottoscritto risposero parecchie signore dei cui nomi è qui unito l’Elenco . Il tenue omaggio non potè prima d’ora, per diversi motivi, aver effetto. Ma adesso ci è grato offrire a V. S. Ill.ma che degnamente rappresenta codesto Comune, una corona di bronzo, modellata dallo scultore Girolamo Bortotti 219 , fusa dal sig. Pasquale Arquati 220 , chiusa in apposito stipo, per esser collocata, se si stimerà opportuno sul monumento di Eleonora, o serbata presso il Municipio. 218 Paulo Fambri (Venezia, 1827-1897). Letterato e patriota; prese parte alla rivoluzione del ‘48 e alla guerra del ‘59; fu deputato al Parlamento e vigoroso polemista (si ricordano i suoi articoli in  Rivista veneta ,  Età presente ,  Fanfulla e Stampa , da lui fondata con R. Bonghi). Fu applaudito autore drammati- co ( I letterati , 1855;  Un galantuomo , 1855;  Il caporale di settimana , 1866); scrisse anche alcune opere di argomento sportivo. 219 G erolamo Bortotti (Belluno, 1857 circa - Venezia, 1925). Scultore; con uno stipendio triennale dalla sua città natale, ha potuto frequentare l’Accademia di Belle Arti di Venezia . Era noto come intagliatore di legno, un'abilità che aveva appreso nella sua città natale, e che aveva anche prodotto l'intagliatore e scultore  Andrea Brustolon e il rivale contemporaneo di Bortotti, Valentino Pan- ciera Besarel. Ha lavorato principalmente a Venezia. Tra i suoi ritratti ricordiamo un busto di  Giu- seppe Verdi ai Giardini, il ritratto di Jacopo Castelli sulle lapidi ai patrioti veneziani a Bocca di Piazza e il busto di Papa Pio X (1907) posto sullo sbarco dello Scalone al Scuola di San Rocco. 220 Di lui sappiamo che partecipò alla esposizione industriale italiana del 1881 in Milano esponendo picco- le statuine e candelabri.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=