Il monumento ad Eleonora d’Arborea
- 126 - Donne, che contestualmente al Comitato eletto in Consiglio comunale fanno nascere il ramo femminile, chiamato “Comitato delle patronesse” che grandissimo ruolo avrà nella raccolta dei fondi e nell’interessare, coinvolgere ed entusiasmare, intessendo proficui rapporti epistolari con parenti ed amiche sparse in tutta Italia. Donne attente osservatrici e già inserite in processi politici cruciali, come giardi- niere per raccolta fondi per la spedizione dei Mille. Donne, che coltivano gli stessi profondi sentimenti tanto da ritenersi le legittime discendenti della sarda eroina. Donne appassionate fans di Eleonora tanto da sobbarcarsi faticosi viaggi a Cagliari per ammirarne il ritratto 215 . Carlotta Ferragni-Cadolini, moglie dell’ingegnere civico Pietro si distingue per il ruolo attivissimo che ricopre in quegli anni, presente nel co- mitato per la raccolta fondi per la spedizione dei Mille, è una delle animatrici del Co- mitato delle patronesse: a lei si devono molti degli importanti collegamenti con donne del Lombardo Veneto ed in particolare con le donne veneziane, che parteciperanno in maniera originale all’erezione del monumento ad Eleonora facendo forgiare nel bron- zo un serto d’alloro. Il suo background cremonese, nel solco del tradizionale impegno politico della famiglia, la farà agire da vera attivista, portando nella città dei Mariani quella nuova sensibilità politica, che superando la dinamicità di maniera darà vita ad un vero e proprio cenacolo risorgimentale. Sono inoltre quelli gli anni dove si fa calda la questione del suffragio femminile, speranze miseramente naufragate nel 1865 con il discorso del relatore Buoncompagni sul progetto del Ministro dell’Interno Ubaldino Peruzzi 216 . Madame Cadolini, così era affettuosamente chiamata, negli anni della sua permanenza ad Oristano darà notevole impulso a questa accolta al femminile che si occuperà anche di istruzione. Con la Spano, la Carta e la Corrias che saranno più volte ispettrici scolastiche contribuendo alla selezione delle maestre elementari, in stra- grande maggioranza provenienti dal Continente. Donne imprenditrici ante litteram : le sorelle Spano faranno impiantare il gelso in alcune proprietà di famiglia dedicandosi all’allevamento dei bachi da seta ricavandone manufatti pluripremiati nelle mostre della Camera di Commercio. La ufficializzazione del ruolo politico delle donne nella prima fase dell’affare mo- numento si può riscontrare nella accademia letteraria del Regaldi svoltasi a Cagliari nel marzo del 1865. Con l’occasione di una serata incentrata sulla figura di Eleonora, i maggiori intellettuali sardi si cimenteranno sul tema dell’universo femminile, da cui possiamo trarre la percezione allora prevalente. La mano femminile, per la realizza- zione del monumento, ha la sua specifica peculiarità nella raccolta degli oggetti per la lotteria. Dimostrazione da una parte del gusto dell’epoca, dall’altra del particolare afflato risorgimental-identitario, appannaggio esclusivo dell’universo femminile. A dar maggior lustro alla vicenda del monumento ad Eleonora sarà Carlotta Ferrari 217 . 215 Cfr. Luciano Carta, Il “mito” di Eleonora d’Arborea nell’Ottocento , Relazione al convegno ISTAR Elianora de Arbaree. Sa Iuighissa , Oristano, Hospitalis Sancti Antonii, 9-10 dicembre 2016. 216 Cfr. G. Galeotti, La sconfitta di Atena , in Storia del voto alle donne in Italia , Roma, Biblink, 2006. 217 Carlotta Ferrari da Lodi (Lodi, 1830 - Bologna, 1907) spicca tra le personalità più apprezzate del Ri- sorgimento italiano, dando un notevole contributo musicale a un’Italia che sta forgiando i suoi ideali e i suoi confini territoriali. Soprannominata la Saffo italiana, la regina del canto e della lira, la Bellini in gonnella, la doppia stella di Lodi, è la prima compositrice professionista d’Italia. in Messa di Requie di Carlotta Ferrari da Lodi , Sesto Fiorentino, Edizioni ETS, 2013, pp. 14-15.
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