Il monumento ad Eleonora d’Arborea
- 120 - sempre che si trattasse di questa, come di qualunque altra intrapresa vantaggiosa alla nostra comune patria. Mi compiacqui in fine di aver riveduto altri concittadini compo- nenti quel Comitato ed il Corpo municipale di quel tempo. Anch’eglino tutti sempre gareggiarono di zelo e di costanza per raggiungere la sospirata meta. Se non che giun- to a questo periodo del mio dire, non posso più oltre passare sotto silenzio, ed oggi più che mai nascondersi che se cotesti tanto lusinghieri e ben auspicati preliminari bastar potevano per condurre a un certo buon punto la grandiosa intrapresa, non sarebbe no, al certo potuta sospingere a questo finale e brillante coronamento, senza che vi si fosse aggiunta la più zelante e assidua operosità del nostro insigne compatriotta Cav. Anto- nio Giuseppe Musio, di questo degno nipote del fu Senatore Giuseppe Musio, di colui che era non comune cultore delle giuridiche scienze e delle lettere, gran lustro e decoro della Sarda Magistratura, distinto uomo di Stato e soprattutto dotato di quel fermo e leale carattere (del cui tipo si è al dì d’oggi presso che rotta la stampa),da star sempre irremovibile nei suoi principii e nei suoi propositi e riuscire più volte, sia nel Parlamen- to sia nei più elevati pubblici uffici cui era chiamato a rialzare vittoriosamente la ripu- tazione e l’onore Sardo, con far riparare molte ingiustizie e oppressure alle quali era fatta segno la sua e nostra patria d’origine. Il Cav. Satta Musio, seguendo in ciò le orme dell’illustre suo zio si accinse imperturbabile e a tutt’uomo a volere d’accordo coi due Comitati insieme fusi e riuniti porgere la sua ultima mano a compiere quest’opera emi- nentemente patriottica e colla sua fermezza e perseveranza vi riuscì mediante quei tanti suoi personali sagrifizi che niuno è più che ignori e senza del che non fu giammai concesso a chiunquesia di compiere grandi opere. Noi quindi tutti non potremo nel prender commiatto da questa onorevole Rappresentanza municipale, senza far torto a noi stessi ed alla patria nostra disconfessare questo suo incontestabile merito; non ren- dergliene oggi palesemente un tributo di somma gratitudine a nome anche del paese. Oh! Possa questa magnifica e storica festa essere presaga di altre consimili e che rac- chiudano lo stesso nobile e patriottico scopo. Possano con esse moltiplicarsi e perpe- tuarsi le nostre glorie, che furono, giova ripeterlo ancora una volta, e saranno per sem- pre glorie d’Italia. Oristano 24 maggio 1882. G. Ciuffo. 209 209 ASCO S.S., cart. 1611, fasc. 6385, c. 54. Nella pagina accanto Numero del Gazzettino Sardo diretto da Enrico Costa nel quale sono riportate le feste di Oristano per l’inaugurazione del monumento.
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