Il monumento ad Eleonora d’Arborea
- 109 - scritto appositamente dal Maestro Lario, Direttore di quella banda cittadina, sopra pa- role dell’avv. G. Fara Musio. L’inno venne cantato da 35 studenti d’ambo i sessi (20 donne e 15 maschi) accompagnati dalle due bande musicali; cioè, da quella di Oristano diretta dal Lario, e da quella del 52 mo Fanteria, fatta venire da Cagliari per quella solennità. Con questo lavoro il Lario si rivelò provetto maestro. L’inno da lui composto è grandioso, e al tempo stesso semplice e popolare; è scritto con talento artistico, e venne eseguito con inappuntabile precisione. Le voci di quei 35 allievi, vestiti la maggior parte con costumi sardi, erano belle, intuonatissime, e produssero una buona impressione nel pubblico, il quale, commosso, proruppe in frenetici applausi al maestro ed agli esecutori – e vi so dire che erano ben meritati. Venne quindi la volta della cerimonia e si cominciò coi discorsi. Primo fu il Sindaco d’Oristano, poi il Prefetto di Cagliari, a cui tennero dietro il Sindaco di Cagliari, il Sotto Prefetto di Oristano, e in ultimo il Cav. Satta Musio Presidente del Comitato esecutivo per le feste di Eleonora. I discorsi furono tutti belli, e di circostanza; ma fra tutti fece grata impressione quello del Prefetto di Cagliari, lavoro pieno di erudizione, elegante per for- ma, e che toccava con studio profondo della vita di Eleonora, e delle carte d’Arborea. Il signor Luigi Solinas lesse dei versi molto belli e ispirati a concetti patriottici. Credo inutile dirvi, che per il pubblico questa cerimonia non tornò troppo gradita; esso non udì una sillaba di quanto fu detto, o letto. Rimase lì colla bocca e colle orecchie aperte, pigiato, sudato, e un po’ seccato di quelle ore lunghe lunghe che non finivano mai! Negli intervalli le bande suonarono parecchi pezzi, tra i quali una marcia in onore di Eleonora, composta dallo stesso Lario, il quale, musicalmente, ha illustrato in tutti i toni della scala cromatica la bella e valorosa figlia di Mariano. Durante l’inaugurazione si dispensavano al pubblico o si vendevano, diversi opuscoli e poesie, fra cui la vita di Eleonora già scritta da S. A. Decastro, diversi inni del Mameli, un’ode di 70 stroffe del parroco di Bidonì, l’inni del Mossa e del Fara, ed una poesia sarda il cui autore ebbe la prudenza di chiudersi in un’incognita. Alle 4 precise di sera tutte le rappresentanze invitate movevano alla volta dell’ex convento dei Filippini, trasformato dalla bacchetta magica di Caldanzano in un elegante albergo, mercè il concorso del Municipio che si sobbarcò in ispese non lievi per poter of- frire agli ospiti i maggiori comodi possibili; lodevole proposito che sventuratamente non poteva essere coronato da un pieno successo, come diremo in seguito. La sala da pranzo e la tavola erano preparate con molto gusto; non vi mancavano certo le ricche decorazioni i grandi vasi di fiori, i trofei, la statua di Eleonora, ecc. ecc. Ben 120 erano i coperti già preparati, col relativo nome di tutti gli invitati; una cinquantina però non risposero all’appello – motivo per cui il pranzo si era ristretto al numero di 70 commensali… che non erano certo pochi! La banda del 52 o , disposta in un cortile interno, rallegrò le mense con scelti pezzi. Per 2 ore la cosa andò liscia; non si udiva che il rumore delle posate dei bicchieri e dei piatti, che tratto tratto si confondeva colle melodie della Lucia di Donizzetti, e con quelle dei Masnadieri di Verdi. – Al solito scoppio, però, dello champagne, tutti si scossero, e ognuno pensò a quel che doveva dire. Riassumere i discorsi sarebbe un’impresa troppo ardua e bisogna rinunziarvi. Basti il dire, che l’argomento era uno solo, svolto in diversi toni: la festa di Eleonora – la bella riunione – i destini della nuova Sardegna – le ferrovie – con qualche saluto, di tanto in tanto, al nostro amato re, ed alla nostra amata sovrana; saluti molto a proposito in quella circostanza, perché Eleonora ora Regina di Arborea. – Darò solo i nomi di coloro che presero la parola: Il Sindaco di Oristano, Comm. Corrias – il Prefetto di Cagliari – il Reggente la Prefet- tura di Sassari – il Presidente del Consiglio Provinciale di Sassari Avv. Manunta – il Prof. Scano – il Deputato di OristanoCommend. Parpaglia, che pur lesse un telegramma del Cir- colo Costituzionale di Sassari – il Prof. Cav. Filippo Vivanet – il poeta Melchiorre Mameli –
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