Autunno fredda è la tua voce
98 Tutti siam soli. Solo il Pontefice presso l’altare. Solo il sovrano sul trono. Solo il Capo quando sigla i decreti. Solo l’uomo dei campi, l’operaio nell’officina. Solo l’uomo nell’amplesso. Solo il mio pensiero. Sono sole le cose. Tutte le cose. Tenebra dell’universo, grido e pianto dell’io, scendi sulle mie labbra di febbre. Saziami del tuo nulla. Questa notte è vero solo il soffio caldo dell’aria che vetture silenziose, a fari spenti, gettano sulle strade insanguinate. LXXVII Plenilunio nel segno del Leone. L’Oriente rosseggia sulla schiena dei dinosauri del cielo. L’anima è lacerata in brandelli di nubi sciroccose. Il corpo è una lacrima che ascolta il fruscio dell’ala dei pipistrelli. Sconforto di suoni e di barlumi l’Estate che cammina. LXXIX Grumi di calce e sabbia cadono dai muri e dalle volte. Ampie crepe nelle architravi e rivoli d’acqua ai primi scrosci
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