Autunno fredda è la tua voce

94 come i cerchi che un sasso sospende sullo specchio dell’acqua. Foresta, vita di foglie morte di foglie. Foresta del silenzio io ti guardavo impietrito. E il mare mi piangeva nel cuore. LXVII Ossa d’acciaio ruggine gomme squarciate ramarri e tele di ragno passeri ratti spelacchiati. Cimitero di automobili. Lamento di cornacchie bisce nere dal ventre giallino. Sibili di vento caldo nel vano dei cristalli frantumati sparsi sulla terra intrisa di grassi e di benzina. Rosolacci di sangue e pallidi fiori di malva contro lamiere ancora lucenti di smalto. Rottami che hanno scordato un passato di corse di curve di freni stridenti. Stagione morta di cose morte. Testimonianze mute

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