Autunno fredda è la tua voce

82 su campi di poseidonie e di gorgonie lungo sconfinate pareti di roccia. Il silenzio del bosco tra querce sanguinanti. Il silenzio del mare. Radure di ciclamini prati di attinie e d’ippocampi. Farfalle iridescenti pesci dagli occhi d’agata. Architettura petrosa tra pareti a sguancio lungo la scala di basalto del pozzo sacro. Sotto l’alta cupola è l’acqua lustrale. Piccola polla silenziosa e fangosa pullulante di girini. Una sacca di plastica giallina galleggia sullo specchio opaco dell’acqua. Noccioli di pesche con grumi di polpa dorata incantano le vespe brulicanti. I conci di basalto sono tiepidi di sole. Il penetrale del tempio profanato da mille infedeli è tutto umidore fangoso. Il recinto sacrale a protome taurina infestato d’erba secca. Involucri di sigarette scatole di fiammiferi cartacce. Dalla capanna circolare esce l’ombra bianca del sacerdote medico e mago giudice e capo.

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