Autunno fredda è la tua voce

81 sulla soglia di Chiese chiuse. Popolo di bastardi. Pezzati fulvi bianchi neri focati. Code mozze code lunghe orecchi ciondoloni orecchi aguzzi. Popolo di servi amici dell’uomo che li frusta. Quante volte trovano morte sotto copertoni caldi di vetture veloci e giacciono sull’asfalto agonizzanti muoiono sull’asfalto schiacciati da altri copertoni. Una pozza di sangue, interiora mollicce e rosate, infine una pelle spiaccicata, secca, una pergamena pelosa intrisa di bitume. Ho vagato sotto le querce, giganti scorticati fusti contorti rosseggianti di sangue rappreso. Flabelli di felci cespugli di corbezzolo e di mirto: un lago amaranto. I ciclamini. L’ombra del bosco compatta come acqua verde trascolorante. L’andare fluttuante nel rinnovato stupore del subacqueo

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