Autunno fredda è la tua voce
77 Aneliti di morte. Aneliti di vita sotto cieli limpidi su sentieri di polvere e rovi e nembi di libellule scarlatte. La vacca sgozzata, giace in una pozza vermiglia tra sciami di tafani iridescenti. Mucchio di ossa, di pelle nera, unghie fesse incrostate di fango, gialla la mammella vizza. T’han lasciata nel campo. Già volteggiano i corvi. I cani randagi fiutano il tuo sangue. Un popolo strisciante assalirà la tua carcassa. Non sarai che fetore. Invano la rugiada della notte farà morbido il tuo mantello nero. Placherai tanta fame, vacca magra, sgozzata sull’erba secca. Un ragno verde oro, radar d’insetti, al centro della tela offre al sole i pallidi smalti della corazza, immobile gemma feroce. Crepuscoli di fiamma lungo il viale degli eucalipti. File di auto chiuse, vetri appannati dalla furia erotica che dirompe sui sedili. Trasalgono gli amanti seminudi
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