Autunno fredda è la tua voce

75 nelle gole di velluto. Io sento il fruscio degli uccelli che frugano col becco sotto l’ala e sento cadere l’oliva nera nell’erba perché qui ogni mio senso è perfetto. (Casa, gennaio 1972) [s.n.] Rudere stanco Rudere stanco di un portale fastoso che vedesti passare carrozze silenziose e groppe lucenti di morelli e veli e piume profumati. Tu guardi ancora l’andare del tempo. Sei nido di lucertole belvedere di passeri rifugio di donnole e di vespe. L’arco è spezzato. Mensole e scozie bionde d’arenaria giacciono sotto l’intrico dell’asparago e dell’anice selvatico. Formiche e coccinelle lumache e ragni ti percorrono sotto il sole. Un corvo solitario si cala sul frontone mozzo e lancia lo strido nel silenzio degli ulivi, perché l’impiccato deponga la corda. Ancora lo vedono oscillare quando la canicola fa ansimare la biscia o quando il primo chiarore dell’alba

RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=