Autunno fredda è la tua voce

74 nel giardino degli aranci dove i frutti splendono come fiamme tra foglie cupe. Agrumeto. Sterminata foresta ai salti delle rane dagli occhi d’oro. Scrigno chiuso dal cerchio del profumo amaro dei nespoli dove china la fronda l’olivo gravida di bacche e oscillano i flabelli della palma. M’incanta la vespa intirizzita e il miracolo della vita che ritorna sotto un raggio di sole. Già flette le zampe e agita le ali trasparenti scheggia di topazio che vive e sarà presto un tenue ronzio nella luce. Non c’è muro che cinga questo regno verde del silenzio dove al tramonto gli uccelli cinguettano in sordina e salutano l’alba con canto trionfale. Seguo sul bruno di un tronco la tortuosa via d’argento di una lumaca. Guardo la goccia che trema sulla tela del ragno. Mi ascolto nel silenzio 37 nell’ombra verde e tendo la mano al miracolo dei frutti d’oro. Qui trovano rifugio i passeri sotto le frasche. Anch’essi, come te, han l’anima che palpita

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