Autunno fredda è la tua voce

70 desiderio di voci amate tra scogli ed alghe. Silenzio dell’afa che attanaglia la carne e affina il pensiero vigile sulle cose morte. Io parlerò allora con gli assenti e ti verrò vicino. (15 agosto 71) 78 O notte violetta di settembre al soffio di grecale è più folle il profumo dei gigli del mare nella mia solitudine. Forse quando tramonteranno le stelle stringerò un’altra mano tiepida nella mia mano. (6 ottobre 71) 79 A tarda sera la civetta è passata radente sul mio tetto. Viene dal doccione dugentesco delle Clarisse e il riflesso del neon fa le ali vele azzurre nella notte. Mia madre si segnava mormorando preghiere se il buio era squarciato dal suo strido. Infanzia che ritorni con suoni e con odori sarà felice l’uomo che ti ha strappata dal cuore o sarà condannato a masticare l’assenzio dell’oggi. Ma sempre tenderà le mani

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