Autunno fredda è la tua voce

69 Le ingrate ferule candelabri d’oro senza fiamme a radunanze notturne di streghe su tartarughe nere. Le streghe adorne di monili di scorpioni e diademi di ragni. È morto il popolo tenebroso delle colline del Sinis. È morta la teoria degli spettri meridiani. Quando il sole arroventa i basalti striscia l’assetato cercatore di lumache e si abbandona sui sassi. I raggi del sole trafiggono la tempia come gli aculei della corona di Gesù sul Golgota. E vede in sogno una foresta verde ascolta in sogno un mormorio di fronde cammina in sogno sulle foglie morte sulle morbide felci sui germogli delle calle carnose. Da una rupe lucente di granito un nastro di rubino scende e ribolle. È vino. Tutto vi immerge l’assetato il volto e morde intanto la terra brulicante di formiche. (Casa, 5 agosto 971) 77 A Piero Carloni L’alba mi ha portato 34 la luce torbida dello scirocco. Malinconia di un altro giorno senza amici,

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