Autunno fredda è la tua voce
67 75 Ho dormito lungo il verde della risaia sotto un pioppo fasciato dai vapori della terra fradicia. Non sono sazie di sole le cicale e i passeri inseguono formiche alate. Nella canicola l’ira di un cane in una fattoria cinta d’amari eucalipti. Ho sognato una processione di derelitti lungo un sentiero tra siepi polverose more lucenti e bacche azzurre. Una biscia superba attraversa il sentiero. I poveri la guardano con occhi di bontà. Un vecchio macilento le sorride: vagheggia una casa deserta dove al meriggio essa entra tortuosa docile al suo richiamo. E alla carezza della mano sudicia al suono delle magiche parole si fa d’oro, un tubo snodato di marenghi. Un uomo pensa alla capanna presso la palude e al rospo benigno che s’adagia nel palmo della mano e gracida in sordina. Un altro sogna una notte di novilunio lungo un mare immobile e il polpo strozzato pian piano con tutti i tentacoli e le ventose sull’avambraccio peloso. Annusa la destra che sa ancora di mare. Maghi, fattucchieri,
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