Autunno fredda è la tua voce
60 la tua voce la voce del vento del tuo paese. O cenobita laico, educherei per te sul tuo balcone un garofano scarlatto, e ascolterei devoto la tua voce buona nella tua stanza dove un giorno conobbi la bellezza adolescente. Nulla il cuore dimentica. (Agosto ‘969) 64 Scendono già le nuvole dai monti con lo scirocco. Agosto. Adolescente nudo tra le palme sapido di mare e di pesche ha negli occhi di miele il presagio del mosto. Guardo. E già sento l’autunno. Ma l’anima è lontana. Il mare era di perla e i monti carezzavano le sponde con dita azzurre, lievi come le ali dei gabbiani. Disperato profumo dei gigli del mare sulle dune morbide come grembo caldo di donna nel silenzio del demone meridiano che persuade a lussurie su letti di alghe e di conchiglie. Guardo. Ma l’anima è lontana. Tra filari di viti il passo non risuona.
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