Autunno fredda è la tua voce

58 Io penso alle bacche di prunella che non ho colto nelle siepi. (Sett. ‘68) 59 Grande mare, quando i raggi del crepuscolo fanno scarlatto il petto dei gabbiani io ti affido la mia barchetta di carta e guardo la lunga ombra del mio castello di sabbia. ma chiedo a me stesso perché ho scordato il pianto e perché sono solo. Vecchio padre, quando tutti gli uomini saranno guariti guarderanno come bambini alle tue rive e ascolteranno la voce dei tuoi colori la tua collera e la tua pace. (Ott. ‘68) 60 Stormi di anatre passavano stanotte sul cielo della città. Il volo basso tingeva di rosso il richiamo disperato come un singhiozzo verso gli stagni. (gennaio 69) 61 Non so più il nome dei mesi ma porto negli occhi il colore dei fiori. L’anima mia è profumo

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