Autunno fredda è la tua voce

55 non riversava bava di rugiada nella pianura sgretolata. La peste discendeva dai rosmarini del Sinis con un collare d’ippocampi morti e nuvoli di corvi. Leonardo Alagon la guardò tra un velo di lacrime: presagio del calvario in Catalogna. Quella notte un angelo vestito di bellezza vigilava la torre d’arenaria 24 . [s.d.] 54 L’alba è un foglio grigio intriso di rugiada. L’uscio della mia casa nero d’umido. La strada è lucente come dopo la pioggia. Nella piazza deserta il profumo delle violette e l’acre odore di vernice delle fasce pedonali che l’imbianchino ha rifatto, la notte. Esse gridano al primo passante lo strazio di una sola ora di vita. Il fragore delle serrande è uno sbadiglio. Le bianche divise sui macellai e fornai insultano i capotti neri dei metronotte che vanno a dormire. Io getto sulla strada la disperazione di un nuovo giorno. [s.d.]

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