Autunno fredda è la tua voce

52 con la certezza di essere vivo tra i morti. Sono stato troppo con essi. Li ho abbracciati. Ho litigato. Ho pianto coi morti del piccolo cimitero sospeso sul lago d’ardesia sotto l’albero dei limoni. Ho scaldato la lunga notte stringendomi a un mendicante dividendo con lui la coperta e il pane raffermo insipido come l’erba cotta senza sale. Ho inseguito una torma di cavalli al galoppo sopra una strada sassosa, che sprizzava scintille al crepitio degli zoccoli. E mi è rimasto tra le dita il pelo grigio di una giovane criniera e quattro scintille, quattro lucciole volate nella notte dal palmo della mia mano. Tutto è sgomento, è barlume fino a quando son desto mentre muore la speranza e il cuore è come un’ossidiana confitta nella pietra di un nuraghe. [s.d.] 49 Perché mi hai cercato? Per vedermi arrossire come adolescente. Per dirti la mia colpa e confessarti che da quel mattino d’estate

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