Autunno fredda è la tua voce

5 vivere e i cicli dello scrivere che il Professore attraversò, vivacizzò e rispecchiò. Peppetto in fondo diede voce al suo bisogno di poesia, ai sogni della campagna solatia o bacìa, che molto amò, ai mormorii di crocicchi, all’uggia e a volti urbani, e soprattutto alla Natura e ai suoi enigmi. Attento al mondo, ma sardissimo e con la prestanza dell’erudizione che lo decifra, finissimo letterato quale è stato, egli ha dato fama ed onora Oristano. Oggi più che mai. Ne siamo certi: nelle pagine che seguono, chi conobbe Giuseppe Pau ne riconoscerà l’afflato umano, ancor prima che letterario, e quanti oggi assaporano affinità e interrogativi, angoscia e ironie, amore e senso religioso di Peppetto, assaporerannomagia e declinazione di un lessico a colori, il suo, profondamente e visceralmente terraqueo. « Ho bisogno di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue » . Sono i versi di Alda Merini che ci piace evocare a mo’ di epitaffio - meglio di una nota al testo - e che si confà a Giuseppe Pau: poeta-archeologo, usignolo del Sinis, custode del sacro e dei miti della terra che gli diede i natali. Così lo celebrava Antonio Amore nel 1989. Per parte nostra, questa edizione non solo consente di ribadire gli obiettivi istituzionali dell’Amministrazione riguardo alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio documentario, testé arricchito dalla donazione elargita dallo storico dell’arte Dante Crobu, ma soprattutto permette di tenere a battesimo - dulcis in fund - la struttura stabilmente dedicata e vocata alla figura e all’arte di Giuseppe Pau,

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