Autunno fredda è la tua voce
47 perché non conosce l’oggi, con la tristezza d’ieri, con la paura di domani. (Novembre 66) 45 La sera della domenica porto a spasso la mia tristezza come un mazzo di crisantemi bagnati di pioggia. Ho l’anima vuota come un sepolcro che aspetta un morto senza nome. Non ho nome la sera della domenica, quando passo tra abiti rosi dalle tarme. C’è in quegli abiti il caldo della lunga estate e gli scricchiolii del legno di piccole stanze che guardano cubi di case dai mille occhi quadrati. Uomini e donne annegano il sudore delle officine il tanfo di grandi magazzini con fiotti di poveri profumi. Tutti portano a spasso centocinquanta lire di speranze sbalzate da massicce gambe di giocatori di calcio. Ma quanta vita, in voi, mentre sbadiglia il sepolcro della mia anima ciondolante come i crisantemi molli di pioggia. Senza nome tra mille sconosciuti,
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