Autunno fredda è la tua voce

115 E’ morto, un gatto. Ma nel seno più profondo, ne sono certo, è ritornato nel gran cielo alto e stellato dove è schiuso un bel verone sul creato, con i vasi e i gerani, con le fuxie e i tulipani dove i gatti fan le fusa e sonnecchiano guar- dando con un occhio appena aperto gli uccellini svolazzanti nell’azzurro, col sussurro delle api affaccendate dentro il calice dei fiori. A Cicci, in consolazione della perdita del felino - MARRONCINO - Settembre ’76 - gennaio ‘84 Peppetto Pau 1. Il presente componimento – copia di un originale ma- noscritto - è accompagnato da una lettera: «Carissimi, so che le mie parole non faranno altro che scavare il do- lore nei vostri cuori. Ma quel che ho scritto per Luigi mi è venuto di getto, dopo un mese di meditazione e di scon- forto. La sua morte è stata, per me, una grande lezione. Non solo una lezione. Non ho avuto, finora, il coraggio di rivolgervi una parola. Ma che valgono le parole? Forse, nelle prime battute, troverete il senso di quanto ho ap- preso durante i suoi funerali. Vi abbraccio, con Nicola. Peppetto,14 giugno 1976» .

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